Accolgono in casa due libici: genitori adottivi massacrati di botte

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Non si sradicano bambini dalla propria terra. Crei disagio e violenza. Un danno per loro e la società che li ospita. Volete aiutare bambini? Aiutate quelli italiani. O adottate a distanza. Non è come fare collezione di bambole, ma è un bel gesto.

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Continua senza sosta l’impegno dell’Arma dei Carabinieri nella prevenzione e repressione dei reati in materia di violenza di genere. In particolare, i militari della Stazione di Cosenza Centro hanno dato esecuzione, nella giornata odierna, ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Cosenza, su richiesta della locale Procura della Repubblica, che dispone gli arresti domiciliari nei confronti di un 18enne originario della Libia.

Il provvedimento scaturisce da una richiesta di aggravamento di misura cautelare da parte della Procura della Repubblica presso quel Tribunale, conseguente all’accertamento della violazione della misura del divieto di avvicinamento ai genitori adottivi al quale era sottoposto il 18enne. Lo stesso, di fatto, lo scorso 4 novembre era già stato tratto in arresto, congiuntamente al fratello naturale, per maltrattamenti in famiglia in concorso nei confronti dei familiari conviventi. Scarcerato qualche giorno dopo, lo stesso era poi stato sottoposto al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

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Nonostante fosse sottoposto a quella misura cautelare, lo scorso 15 novembre il 18enne aggrediva la madre, causandole plurimi traumi alle mani.

Per tale motivo, la donna prontamente si è recata presso la Stazione Carabinieri di Cosenza Centro denunciando l’aggressione subita. In seguito a questo nuovo evento delittuoso, l’Autorità Giudiziaria procedente, reputando non più idonea la misura cautelare alla quale era sottoposto il 18enne, richiedeva l’aggravamento della stessa, tenuto conto delle pregresse vicende che hanno visto coinvolto il giovane, il quale aveva già manifestato una spiccata aggressività e pericolosità nei confronti dei familiari conviventi.

Per questi motivi, valutando come assolutamente sussistenti le esigenze cautelari, il Gip presso il Tribunale di Cosenza si è determinato nell’applicare, nei confronti del 18enne la misura cautelare degli arresti domiciliari.




2 pensieri su “Accolgono in casa due libici: genitori adottivi massacrati di botte”

  1. Arresti domiciliari ? Ma io ho un familiare che ha avuto una storia con una ragazza, é stato diffidato dal riavvicinarla e quando lei si é laureata é andato a consegnarli un bigliettino d’auguri. Lei ha preso il telefono e ha chiamato la polizia . Lui gli ha detto “Ma cosa fai mi mandi in galera per un bigliettino ?” e lei “E’ il mio sogno mandarti in galera” e lui a beh, allora il mio sogno é darti uno sberlone, realizziamoli” e gli ha mollato un sonoro ceffone. Arrestato immediatamente anche se ovviamente non era stato colto sul fatto (NB con questa scusa fanno uscire gli spacciatori) , finito dritto filato in galera, ma lui é italiano……..Con noi non scherzano. Aspettiamo di vedere se il ragazzo rispetta i domiciliari, io scommetto che no ? Cosa dite ? Se poi succede qualcosa il magistrato che ha preso questa bella decisione sa che puo’ stare tranquillo, basta che non metta sotto inchiesta nessuno in relazione al covid e tutto va bene.

  2. Nel nostro ambiente girava un detto”Se chiedi ad un arabo qualcosa e ti risponde in inglese allora è un arabo….Ma se ti risponde in arabo allora pestalo subito.E’ un libico”

I commenti sono chiusi.