Tunisino a caccia di bambini italiani da accoltellare: lo manda Lamorgese

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Dove finiscono i tunisini che sbarcano dalle navi da crociera di Lamorgese con un foglio di via? Vanno a caccia di ragazzini nelle città. Preferibilmente quelle più ricche del nord. del centro. Ma ormai non disdegnano neanche il sud. E sono talmente tanti, che a volte si rapinano tra loro.

Andava cercando ragazzini a cui sottrarre telefoni cellulari; e, quando li intercettava, per riuscire ad impossessarsene, li minacciava con un coltello.
Così, nel giro di pochissimo tempo, era riuscito a mettere a segno una serie di rapine che gli sono costate l’arresto.

Lo hanno scoperto gli agenti delle Volanti che sono riusciti a rintracciare i testimoni e ad accertare la dinamica dei fatti.
Dei tre distinti episodi ricostruiti dagli investigatori dovrà rispondere un cittadino tunisino di vent’anni, già gravato da precedenti per reati contro il patrimonio.

Il giovane, chiaramente riconosciuto come l’autore delle rapine commesse consecutivamente nella serata di venerdì scorso 26 novembre, è stato individuato dai poliziotti in corso Porta Nuova, grazie alla segnalazione di un testimone che stava assistendo alla scena.
Proprio durante le ricerche, avviate immediatamente, i poliziotti hanno riconosciuto il ventenne seduto ad un tavolo del caffè “Ai Duchi”.
La cosa curiosa è che il ragazzo, accortosi dell’arrivo degli operatori di Polizia, per non destare sospetto stava costringendo la sua vittima a rimanere seduta al suo fianco, facendo finta di nulla. Resosi conto, di lì a poco, di essere stato riconosciuto, il giovane d’un tratto si era alzato ed aveva tentato di darsi alla fuga, senza però riuscirci.

Le indagini effettuate in seguito hanno consentito agli agenti di accertare che il ventenne aveva commesso la prima rapina, nella stessa serata, in piazza Bra: in questa circostanza a subire il furto era stato un ragazzo che, dopo essere stato strattonato e trascinato a forza in un luogo lontano da occhi indiscreti, si era visto costretto non solo a consegnare il suo telefono, ma anche a fornire, sotto minaccia di un coltello, il codice di sblocco.

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Con le stesse modalità di azione, nei pressi della Gran Guardia, il ragazzo era riuscito a sottrarre un altro cellulare. Questa volta, però, il derubato si era messo ad urlare, attirando l’attenzione dei passanti e costringendo il suo aggressore a fuggire abbandonando a terra il telefono appena rubato.

Con la stessa dinamica il ventenne era riuscito, poi, a mettere a segno l’ultima rapina.

Gli agenti delle Volanti hanno rinvenuto nelle tasche del giovane i telefoni rubati e il coltello utilizzato per impossessarsene. L’arresto del responsabile – al quale oltre alla rapina aggravata continuata è stata contestata anche la resistenza a Pubblico Ufficiale – è stato convalidato il carcere nella mattinata odierna; nei suoi confronti il giudice ha disposto la misura della custodia cautelare.

Tunisino con l’hobby di rapinare italiani




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