UE vieta il Natale: offende gli immigrati islamici

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L’ultima assurdità è contenuta in una comunicazione ufficiale della Commissione europea. Nel documento, per circolazione interna, intitolato #UnionOfEquality. European Commission Guidelines for Inclusive Communication, vengono indicati i criteri da adottare per i dipendenti della Commissione nella comunicazione esterna ed interna. Nel testo vengono elencate a una a una tutte le regole che non solo cancellano espressioni del vivere quotidiano comune ma vanno anche contro il buonsenso. Il tutto nel nome del politicamente corretto.

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Vietato utilizzare nomi di genere come «operai o poliziotti», vietato utilizzare «Miss o Mrs» a meno che non sia il destinatario della comunicazione a esplicitarlo. E in una conferenza come regolarsi? Basta col «Signori e signore», ma occorre utilizzate la formula «Cari colleghi». Il documento si sofferma su ambiti specifici come il «gender», «Lgbtiq», i temi «razziali ed etnici» o le «culture, stili di vita e credenze». Una tabella elenca cosa si può fare. L’invito: «Fai attenzione a non menzionare sempre prima lo stesso sesso nell’ordine delle parole, o a rivolgerti a uomini e donne in modo diverso (ad esempio un uomo per cognome, una donna per nome)».

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Un lungo elenco di divieti che arriva a toccare anche il Natale. La Commissione europea invita ad «evitare di considerare che chiunque sia cristiano». La conclusione? «Non tutti celebrano le vacanze natalizie (…) bisogna essere sensibili al fatto che le persone abbiano differenti tradizioni religiose». E va anche oltre, in nome dell’inclusività la Commissione europea suggerisce di non utilizzare la frase «il periodo natalizio può essere stressante». Ma piuttosto dire «il periodo delle vacanze può essere stressante». E come se ciò non bastasse si raccomanda di usare nomi generici invece di «nomi cristiani» perciò, invece di «Maria e Giovanni sono una coppia internazionale», bisogna dire «Malika e Giulio sono una coppia internazionale».




24 pensieri su “UE vieta il Natale: offende gli immigrati islamici”

  1. Io mi chiamo Federica, sono cristiana ed a natale è non solo si mangiano piatti a base di maiale.
    Se i futuri nuovi italiani hanno dei problemi, tornino a casa loro. A casa nostra ci limitiamo nelle quantità, per motivi di linea e salute.
    Hanno dei problemi? Io no ; loro le proprie festività religiose le festeggiano il Natale non è un’offesa.
    Se hanno dei problemi, io continuo per la mia strada.

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