Nuova “variante dell’orrore” emerge in Africa in pazienti con Aids del Botswana: bomba sui barconi

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Il Nobel Montaigner l’aveva detto: la vaccinazione di massa in piena pandemia causerà l’emergere di varianti sempre più aggressive. Forse abbiamo quella ‘definitiva’.

Covid e Aids hanno avuto un figlio: la ‘variante africana del Botswana’. Emersa in Botswana, è più trasmissibile e più resistente ai vaccini. È già stata individuata anche in Sudafrica e a Hong Kong. Ci vorrà il supermegagrangreenpass.

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Gli scienziati lanciano l’allarme per una nuova variante Covid “Botswana” con un alto numero di mutazioni.

Secondo gli scienziati la variante in questione ha 32 mutazioni nella proteina spike, la parte del virus che la maggior parte dei vaccini usa per innescare il sistema immunitario contro il Covid.

La variante, denominata B.1.1.529, è stata avvistata in Botswana, dove ora sono stati sequenziati tre casi. Altri sei sono stati confermati in Sudafrica, e uno a Hong Kong in un viaggiatore di ritorno da un viaggio in Sudafrica.

Il dottore Tom Peacock, virologo dell’Imperial College di Londra, ha reso noto che la variante si deve continuare a monitorare da vicino.

La cosa interessante è che si sarebbe sviluppata in persone con l’Aids.

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La nuova mutazione sarà chiamata “Nu”, tredicesima lettera dell’alfabeto greco: tante sono le varianti del virus finora individuate e battezzate. Ma questa presenta più mutazioni nella proteina spike rispetto a tutte le sue antenate. un bel guaio, perché i vaccini a RNA messaggero funzionano insegnando al sistema immunitario a riconoscere il coronavirus proprio attraverso la proteina spike, che viene usata per infettare le cellule dell’organismo.

La variazione, secondo il professor Francois Balloux, genetista dell’University College di Londra, è probabilmente emersa in un’infezione persistente in un paziente con un sistema immunitario indebolito, forse qualcuno con AIDS non diagnosticato. Il nuovo ceppo, che ha anche un codice scientifico, B.1.1.529, è una combinazione di mutazioni che all’Imperial College hanno definito «orribile»: secondo il virologo Tom Peacock, potrebbe rivelarsi «peggiore di qualunque altra cosa che abbiamo visto», persino della variante Delta che si è rapidamente diffusa in tutto il mondo.

Per ogni virologo che dice una cosa ce n’è un altro che ne dice un’altra, e quindi alcuni scienziati interrogati dal Daily Mail hanno fatto presente che il numero di mutazioni senza precedenti di “Nu” potrebbe renderlo molto instabile, impedendogli di diffondersi. Finora sono stati rilevati tre contagi in Botswana e sei in Sud Africa. Un altro caso è stato individuato anche in un uomo di Hong Kong, recentemente tornato dall’Africa.

Il portavoce di Downing Street ha detto che la nuova variante «non è giudicata come qualcosa che rappresenti un problema» nel Regno Unito, ma l’evolversi della situazione è seguito comunque con attenzione. Il grande numero di mutazioni potrebbe essersi verificato in un paziente dal sistema immunitario indebolito, nel quale il virus è rimasto molto a lungo senza essere individuato, avendo così tutto il tempo di sviluppare nuovi modi per aggirare le barriere difensive attraverso continue mutazioni.

Il professor Lawrence Young, virologo della Warwick Medical School, ha confermato che questo ceppo mutante sembra poter essere più efficace nell’eludere l’immunità innescata dal vaccino.

E’ arrivata la variante fine di mondo, grazie ai vaccini?

E visto che i tamponi rapidi fatti ai clandestini non individuano nemmeno il virus originale, come la mettiamo con questa supervariante?

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