Il trattato che svende l’Italia alla Francia scritto dal Pd

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“Con il candore dei bimbi colti con le mani nella marmellata, Piero Fassino conferma al Corriere che da tempo lavora alla stesura del Trattato del Quirinale. Peccato che nessuna altra forza politica diversa dal PD sia stata coinvolta, come già denunciato da Giorgia Meloni la scorsa settimana”. E’ quanto dichiara Giovanbattista Fazzolari, senatore e responsabile del programma di Fratelli d’Italia. “La giustificazione avanzata da Fassino di essere stato coinvolto in qualità di Presidente, nell’ambito dell’Unione interparlamentare, della sezione bilaterale di amicizia tra Italia e Francia è ridicola. E offensiva per tutto il Parlamento. L’UIP “costituisce un foro privilegiato di concertazione parlamentare; con l’obiettivo di sostenere la pace e la cooperazione tra i popoli e rafforzare le istituzioni parlamentari”, spiega Fazzolari.

Il senatore di Fratelli d’Italia dice che “L’UIP nulla ha a che fare con la stesura di trattati; e non risulta infatti che nessuno, tra gli altri Presidenti delle sezioni bilaterali, sia coinvolto nella redazione di accordi internazionali. Fassino ha semplicemente confermato i soliti intrighi tra Francia e PD. Diventato ormai il partito dei maggiordomi di Parigi. Presenterò un’interrogazione al Governo per sapere per quale motivo e a che titolo i parlamentari del PD abbiano preso parte alla stesura del “trattato del Quirinale”. Mentre le altre forze parlamentari sono state tenute totalmente all’oscuro della vicenda. E ancora oggi, a pochi giorni dalla firma del Governo, non hanno a disposizione il testo del trattato”.

“Ci siamo consegnati al sovranismo francese e all’espansionismo cisalpino di Macron in chiave antitedesca per la fottuta paura dell’ascesa di Eric Zemmour. Il disegno di potenza di Macron – e dello Stato francese che preesiste all’attuale inquilino dell’Eliseo e gli sopravviverà! – ha un assoluto bisogno della stampella italiana per riuscire a reggere il confronto di Berlino”, scrive Renato Farina su Libero. “L’Italia fa parte di un gioco subordinato a quello di Parigi che è volto a impedire che l’Europa diventi una realtà seriamente federale o confederale. La Francia ha sempre affossato i disegni europei che potessero impedirne la supremazia europea (e africana). Ora si porta via l’Italia nel suo gioco del risiko davanti al mondo”.

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“Mario Draghi non poteva certo fermare questo fiume, costantemente arricchito di acque dalla benevolenza da Mattarella, né era il caso di rompere con un Paese alleato sì ma mai amico. Anzi… Su questo Trattato ci viene da pensarla come il generale Menabrea alla battaglia di Novara, cita Farina: «Se la va bin, bin, bin, bin a la piùma ntel cul». Se ci va proprio bene, la prendiamo in quel posto”.

Beh, sinceramente, se stare con la Francia significa impedire la nascita dei famigerati ‘Stati Uniti d’Europa’, allora stiamo con la Francia, e non capiamo come questo possa disturbare i sovranisti italiani. Del resto ci è sempre andata meglio di quando siamo stati con i tedeschi.

Ma dovremmo imparare a fare i nostri interessi, sempre.




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