La sinistra arruola 3mila clandestini per fare la guerra ai ‘fascisti’: indottrinati a Milano

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Migranti senza permesso di soggiorno a lezione di antifascismo. Sono 27 le associazioni che a Milano insegnano l’italiano ai 3mila allievi senza permesso di soggiorno. Pensate che si insegnino verbi, aggettivi e competenze linguistiche ? Poca roba, l’essenziale. Ciò che conta è insegnare loro antifascisamo, Resistenza, 25 aprile. Il corso di italiano “mascherato” si tinge dei colori dell’indottrinamento. Libero fa un reportage tra questa rete di scuole. Si chiamano «Scuole senza permesso» e contano oltre 200 volontari. Si pensa già alle prossime elezioni ?

“L’insegnamento della nostra lingua è la maschera sotto cui si nascondono i professori dell’anti-fascismo senza fascismo- leggiamo- Nei programmi di queste scuole dedicate a irregolari 3.000 iscritti ogni anno si sfogliano corsi da pensiero unico del tipo: ’25 aprile: lezioni resistenti’, ‘Lezioni tra memoria e antirazzismo’, ‘Lezioni antifasciste sulla resistenza’”. Chissà se gli alunni – clandestini ancora senza permesso di soggiorno- pensano di avere sbagliato aula? I “docenti” delle Scuole senza permesso non se ne curano. Per loro , infatti, «l’insegnamento della lingua diventa anche pratica di resistenza» e quindi, dicono loro, «il 25 aprile non è più solo una data da commemorare, ma una data di cui discutere anche nelle scuole di italiano».

Ma guarda la casualità… I migranti in gran parte africani con la resistenza non c’entrano molto, però gliela insegnano. Perché allora “non parlargli di medioevo, storia romana o boom economico? Ecco cosa si è sentito rispondere Paolo Rossetti di Libero da parte degli insegnanti: che insegnare la resistenza significa insegnare loro i diritti: «perché i diritti e la lotta per i diritti, per la liberazione e l’autodeterminazione di tutte e tutti, è qualcosa che non conosce confini o nazionalità, che non ha passaporto». E a corredo dei testi e delle parole arrivano pure i disegnini: “i fumetti partigiani. Tutto vero, non stiamo scherzando. Tra gli obiettivi delle scuole per clandestini, poi, c’è anche quello di fare reclutamento per le manifestazioni cittadine. Poco importa se l’italiano, per ovvie ragioni, è zoppicante: ciò che serve è fare numero quando si scende in piazza per protestare contro la qualunque”.

Quali mobilitazioni? Anche qui c’è da ridere: naturalmente “L’ultima mobilitazione, giusto per intenderci, è stata quella a favore di Mimmo Lucano, condannato a 13 anni e due mesi per reati contro la pubblica amministrazione in materia di migranti. Parlano chiaramente di «partecipazione a situazioni di riflessione, promozione e rivendicazione dando corpo e voce ai diritti dei migranti e alle istanze della rete in quanto realtà riconosciuta sul territorio»”. Poi il delirio in previsione del corteo del 25 aprile; «che non è solo memoria ma parla dell’essere partigiani oggi, del rifiutare le guerre ma non fermare le persone; del combattare il razzismo e ogni rigurgito fascista».

Insomma, l’italiano può andare a farsi benedire. Nonostante dovrebbero preparano al conseguimento della certificazione A2, “necessaria per ottenere il permesso di lunga durata”. Evidentemente sono necessarie altre cose. “Le scuole senza permesso sono disseminate ovunque a Milano– scrive Libero- soprattutto nelle periferie multietniche del Giambellino, del Corvetto, di Baggio, di San Siro. E ovviamente, immancabili, ecco i centri sociali abusivi che offrono le loro stanze agli irregolari”. Il cerchio si chiude.

E secondo i Servizi la principale minaccia del terrorismo interno si ha nella saldatura tra estrema sinistra e immigrati, da utilizzare come teppisti: un po’ come in epoca romana i patrizi utilizzavano gli schiavi contro i plebei

E’ quanto si legge in un report dei servizi segreti al Parlamento, preparato dal Dis, del 2019.
Ma, essenzialmente, i punti principali sono l’allarme terrorismo islamico, con il pericolo clandestini-terroristi:

Servizi lanciano allarme terroristi sui barconi: “138 immigrati islamici ‘italiani’ con Isis”

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L’avanzata delle mafie straniere, in particolare quella nigeriana, ‘grazie’ ai traghettamenti dalla Libia.

E la saldatura tra estremisti di sinistra e immigrazione, con il tentativo di assoldare carne da cannone tra gli immigrati.

In difficoltà per il mancato ricambio generazionale, gli italiani non se li filano più, l’estrema sinistra punta sull’arruolamento della popolazione straniera: “L’eterogenea galassia dell’antagonismo si è distinta soprattutto per il tentativo di superare una persistente tendenza alla “parcellizzazione delle lotte”, così da dare maggiore compattezza al fronte della contestazione. In tale quadro, ha assunto specifico rilievo strategico, nelle progettualità antagoniste, il coinvolgimento nelle mobilitazioni della popolazione straniera, ritenuta, in particolare dai segmenti più oltranzisti, un bacino di reclutamento “capace di produrre conflitto”.

Capito?

Altra indicazione fondamentale: “L’andamento complessivo dei flussi via mare ha conosciuto, nell’anno di riferimento (2018, con Salvini ministro ndr…), una contrazione degli arrivi senza precedenti, segnando una flessione di oltre l’80%. Tale sviluppo è da attribuire soprattutto alla rafforzata capacità della Guardia costiera libica nella vigilanza delle acque territoriali, e alla drastica riduzione delle navi delle ONG nello spazio di mare prospicente quelle coste che, di fatto, ha privato i trafficanti della possibilità di sfruttare le attività umanitarie ricorrendo a naviglio fatiscente e a basso costo”.

Quindi, i servizi segreti italiani confermano: le Ong collaborano con gli scafisti. Solo che è impossibile trovare le prove a livello giudiziario, visto che comunicano sui social in modo pubblico la posizione e gli scafisti utilizzano la triangolazione con Alarm Phone per comunicare la loro posizione.

Col ritorno del PD, tutto questo è ricominciato. Il traffico è ricominciato. Perché la sinistra ha bisogno di soldati e schiavi per fare la guerra all’Italia.




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