Bambina pestata a sangue da madre e fratello perché non indossa il burqa a Roma

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I deficienti del nostro governo sono andati a ‘salvare’ le afghane dai talebani perché le obbligano al burqa. Intanto quelli che importano fanno lo stesso in Italia.

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E’ successo ieri pomeriggio a Ostia. La giovane ha riferito di essere appena stata picchiata violentemente dal fratello per non aver indossato il burqa per uscire con le amiche: la 14enne ha mostrato i segni ed è stata portata immediatamente al pronto soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia, dove i medici hanno dato alla ragazza 15 giorni di prognosi, riscontrando graffi in faccia e altri segni di violenza.

Il burqa è solo la punta dell’iceberg: il fratello, 17enne da mesi picchiava la sorella minore perché si opponeva alla rigida educazione imposta dalla famiglia. La 14enne doveva invece essere ligia alle regole dell’Islam.

A dare man forte al fratello la madre dei due ragazzi, che maltrattata quotidianamente la figlia con continue vessazioni: tra botte, minacce e violenze psicologiche.

“Devi mettere il burqa e non puoi comportarti da occidentale”, poi le botte. Il fratello la graffia in faccia e la fa sbattere contro un mobile del soggiorno. Lei riesce a divincolarsi, a uscire dall’appartamento e a correre dai carabinieri. Da quel momento, dopo le cure al pronto soccorso, la 14enne viene portata in una struttura protetta. Dove la manterrete voi fino alla maggiore età.

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Ecco i ricongiungimenti familiari.

Per quanto riguarda i familiari, la loro posizione è attualmente al vaglio degli inquirenti: trattandosi di una vicenda molto delicata, in cui sono coinvolti due minorenni – la ragazza e il fratello, anche lui minore di 18 anni – i carabinieri stanno cercando di ricostruire tutti i dettagli.

Tradotto significa che non faranno un cazzo. Così madre e fratello continueranno a stare in Italia, mentre lei la manterrete voi.

Perché li facciamo entrare? Chi ci ha ordinato l’immigrazione afroislamica?

Servono immigrati? No. MA anche servissero, ci sono milioni di nipoti di italiani in Argentina, Uruguay e Brasile. E come si è dimostrato sono loro a farti vincere gli Europei, non i figli degli africani.




Un pensiero su “Bambina pestata a sangue da madre e fratello perché non indossa il burqa a Roma”

  1. Eh già fanno la pubblicità in occidente che il velo islamico è simbolo di altrettanta bellezza, che differisce dalla solito abbigliamento omologato. C’ero che i sinistrati, perché così si devono definire, vogliono il velo come libertà delle donne e poi quelle che vengono qui che si oppongono a queste imposizioni illogiche, perché sanno che il velo islamico non è libertà nella maggior parte dei casi, non osano ad andare contro la loro (sotto) cultura.
    Si va dalla totale abolizione dei simboli cristiani alla completa sottomissione all’Islam per non essere razzisti. Non avrete il comportamento razzista verso loro, ma verso noi sì. Accoglioni.

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