Africano occupa casa e maltratta un povero cane: neanche lo arrestano

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Teneva rinchiuso il proprio cane all’interno di un appartamento da lui occupato abusivamente, legato ad un termosifone ed in pessime condizioni igienico-sanitarie. Nonostante questo, il pluripregiudicato capoverdiano è stato denunciato in stato di libertà a Roma.

I fatti sono emersi grazie alla segnalazione di alcuni vicini di casa dell’extracomunitario, che si lamentavano per il continuo abbaiare dell’animale e per i miasmi provenienti da quell’appartamento.

Quando gli uomini della polizia e dei vigili del fuoco sono giunti sul posto, hanno trovato il cane rinchiuso all’interno dell’abitazione, legato ad un calorifero tramite un guinzaglio lungo appena mezzo metro e circondato dalle proprie feci e urine e gravemente denutrito. Gli agenti non sono riusciti a determinare da quanto tempo l’animale, di razza pitbull, fosse stato abbandonato a sè stesso in quella condizione di sofferenza, ma tutto lasciava intuire che fossero trascorsi alcuni giorni.

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Individuato il 31enne originario di Capo Verde vincolato ad obbligo di firma con precedenti per reati connessi allo spaccio di droga. Oltre a ciò, si è scoperto che lo straniero aveva occupato abusivamente l’appartamento in cui teneva segregato il cane, risultato privo di microchip e non iscritto all’anagrafe canina: da qui il sospetto che l’animale possa essere stato sottratto a qualcuno.

Il responsabile è rincasato proprio nel momento in cui gli uomini delle forze dell’ordine, che erano riusciti ad accedere all’appartamento grazie all’intervento dei vigili del fuoco, stavano prestando i primi soccorsi al pitbull ed effettuando i rilievi. Resosi conto di cosa stesse accadendo, il capoverdiano ha cercato di darsela a gambe. La fuga è stata comunque di breve durata, dato che gli agenti lo hanno prontamente raggiunto e bloccato. Per lui una semplice denuncia per occupazione abusiva e maltrattamento di animali, oltre che una sanzione comminata perché l’animale era risultato sprovvisto di microchip non iscritto all’anagrafe canina.

Gli inquirenti ritengono che lo straniero utilizzasse il cane per spaventare o allontanare qualche “concorrente” intenzionato a contendergli l’occupazione della casa o per farlo partecipare a dei combattimenti clandestini illeciti. Sequestrato dagli agenti, l’animale è stato affidato alle cure delle guardie zoofile e sarà condotto in un canile. Il rischio, come accaduto in altre simili circostanze, è che l’extracomunitario decida di opporsi al sequestro e di chiedere ed ottenere la restituzione. Solo nel caso in cui l’istanza venisse respinta sarebbe il tribunale, al termine di un processo, a determinare il destino dell’animale.

Questo occupa una casa e maltratta un animale, ma può fare ricorso. A spese vostre. Uno spacciatore. Stato di merda.




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