Anche il terrorista islamico di Cannes è arrivato con un barcone. E’ passato dal centro di accoglienza di Cagliari. Ormai nemmeno fa più notizia: è diventato ‘normale’. Importiamo terroristi sui barconi, li mettiamo in hotel e poi li esportiamo. E nessun magistrato indaga se ci sono collegamenti tra ministri e gruppi islamici. C’è chi fa conferenza pagate in quei posti.
È la strada dei senza legge e dell'illegalità diffusa. Se oggi i riflettori tornano a riaccendersi su via Santa Caterina a Formiello è a causa di Lakhdar Benrabah, nome che dice pochissimo, se non fosse per il fatto che il 37enne algerino è il lupo solitario che l'altro giorno ha tentato di uccidere a coltellate un gendarme francese a Parigi. Il legame tra quel raid e Napoli è presto detto: il nordafricano, che in Italia era arrivato sbarcando a Cagliari da uno dei tanti barconi della disperazione che trasportano profughi, viveva qui, a due passi da Porta Capuana.
ALGERINO CON PERMESSO DI SOGGIORNO ITALIANO ACCOLTELLA AGENTI A CANNES: esportiamo terroristi
Benrabah è solo uno dei tanti stranieri che avevano scelto la stradina che congiunge via Cesare Rosaroll con via Carbonara. Poco più che un vicolo stretto e lungo trasformatosi negli ultimi dieci anni in squallido ricovero per extracomunitari, prostitute e balordi e che ospita oggi un'umanità composita, quasi a diventare la Melting Pot della disperazione metropolitana.
La disperazione è solo nel cervello dei giornalisti. Invece sui barconi ci sono i terroristi, gli stupratori e gli spacciatori. E una grande massa di scrocconi.
Una volta immobilizzato a terra e interrogato da un poliziotto subito dopo l’aggressione ha detto: “per il profeta”. Il pedofilo Maometto.
Incommentabile, come il comportamento della sua patrona: santa Luciana lamorgese dal Viminale.
Fucilatelo