Torino, la squadra di dodicenni africani si trasforma in baby gang e massacra il dirigente italiano: costole rotte – VIDEO

Vox
Condividi!

Questi sono i bisnipoti degli immigrati. E sono tutti ‘francesi’. Qualcuno vorrebbe copiare la Francia in Italia invece di fare l’esatto opposto.

Una squadra banlieue che “si trasforma in una baby gang” per citare le parole dell’articolo di Repubblica sull’argomento. Una rissa nata contro un dirigente che stava solo cercando di placare gli animi durante una partita di esordienti.

L’aggressione è avvenuta durante un torneo internazionale esordienti a Riva di Chieri, nei pressi di Torino. Allo stadio comunale Garrone si disputava una gara della “Halloween Cup”, per i ragazzi classe 2009, dunque calciatori di 12 anni.

Ad affrontarsi, l’Asd Salice di Fossano e l’Us Alfortville, un comune della banlieue di Parigi. Danilo Toti, il direttore sportivo del Salice, racconta lo svolgersi dei fatti, scatenatisi a venti minuti dal calcio di inizio: “Tutto è nato da una normalissima azione di gioco. Un fallo ai danni di un nostro ragazzino. Era dall’inizio della partita che i nostri ragazzi venivano insultati, all’allenatore è arrivato persino uno sputo. Così dopo quel fallo di gioco il nostro giocatore è andato verso l’avversario che l’aveva commesso per protestare”.

Vox

A quel punto cinque calciatori della squadra francese hanno raggiunto il giocatore del Salice. È lì che, racconta Toti, avviene l’aggressione: “Il nostro dirigente, che è il padre del ragazzo, è entrato in campo per calmare gli animi e raffreddare la situazione. Con lui c’erano anche l’allenatore e il vice. A quel punto l’allenatore francese ha buttato a terra il nostro mentre il dirigente è stato aggredito dai giocatori”. Il dirigente abbandona il campo addirittura in ambulanza e la partita viene sospesa.

Il dirigente ferito, di Fossano nel Cuneese, è in ospedale con costole rotte, con una prognosi di 28 giorni. Era sceso in campo per sedare la rissa ma è stato preso a calci, perfino quando era ormai era steso a terra. A tal proposito, Toti ha aggiunto: “Questo episodio è gravissimo. Noi insegniamo ai nostri ragazzi a non reagire alle provocazioni, parliamo di rispetto e lealtà. Vedere degli atleti dodicenni che prendono a calci una persona a terra ci lascia prima di tutto amareggiati. I nostri ragazzi, come si vede dal video, sono usciti dal campo quando è successo tutto”. Per il momento, il dirigente ferito non ha sporto denuncia.

Ecco i frutti di ricongiungimenti familiari e ius soli.




7 pensieri su “Torino, la squadra di dodicenni africani si trasforma in baby gang e massacra il dirigente italiano: costole rotte – VIDEO”

  1. A me dispiace che la Francia sia così tanto negrizzata. Purtroppo lì c’è un tumore incistato dal 1789 che si chiama giacobinismo, che da un lato ha favorito la snazionalizzazione delle minoranze alloglotte come i bretoni, i còrsi, i catalani del Rossiglione, i tedeschi dell’Alsazia, ecc., ormai oggi completamente francofone, e da un lato ha favorito l’invasione di allogeni dalle ex colonie africane e delle province d’Oltremare come le Antille, a cui è stata data la cittadinanza francese e che, diversamente dagli immigrati di razza bianca e religione cristiana come gli Italiani, gli Spagnoli, i Portoghesi, i Polacchi, ecc., non sono assimilabili nemmeno dopo due generazioni e invece di “francesizzarsi” stanno trasformando la Francia in un paese africano dal punto di vista etnorazziale.

    È vero che la afroislamizzazione della Francia si è verificata a partire dagli anni settanta, quando l’allora governo moderato di Giscard d’Estaing introdusse i ricongiungimenti familiari, ma già i primi ne(g)ri nel paese ci furono a inizio Novecento. Dovete pensare che quando il Terzo Reich aggredì la Francia nel 1940 e la mise col culo per terra, i militari tedeschi fecero prigionieri un sacco di ne(g)ri che facevano parte dell’esercito francese. Solo che certamente all’epoca il numero di africani presenti in Francia non era ai livelli esagerati di oggi. Una volta ho letto da una parte, che i ne(g)ri in Francia sono circa 2,5 milioni, che su un totale di 65 milioni di abitanti, sono un po’ troppi per una nazione europea.

    Ho l’impressione a questo punto, che i Francesi, che da sempre nei nostri confronti manifestano disprezzo e si credono superiori, siano il popolo più a perdere d’Europa. È evidente che la frociaggine culturale e di mentalità, l’essere tolleranti coi ne(g)ri, peggiore di quelle riscontrate tra noi italiani.

    1. anche in Francia, come in Italia
      ci sono 20% di persone e 80% di macachi

      Quindi non si possono confrontare
      20% di persone italiane
      con 20% di macachi francesi,
      cosi come il viceversa.

      Perche e’ come confrontare delle razze animali diverse.

      Quindi quando parliamo di Francesi, o di Italiani, o di inglesi, o di siciliani
      dovremmo specificare sempre
      se parliamo delle persone, oppure delle scimmie

      L’inganno si produce
      per il fatto che il 20% delle persone
      ha delle sembianze molto simili
      all’80% dei macachi
      ed in apparenza sembrano la stessa specie.
      Ma in realta non lo sono.

I commenti sono chiusi.