Toghe rosse di vergogna: attenuante al ladro rom che spara perché il padrone di casa non doveva essere lì 🤡

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Il tabaccaio di Frosinone indagato per omicidio dopo che ieri, in seguito ad un tentativo di furto in casa propria perpetrato da quattro banditi, ha premuto il grilletto contro un malvivente e lo ha ucciso, “non si è inventato che questi erano in casa sua, lui si è solo difeso. Ha avuto un eccesso di legittima difesa? Ma chi sa misurare la paura? Soltanto chi la prova e resta terrorizzato tutta la vita. Qualche magistrato dovrebbe provarla sulla propria pelle per capire. Io sono con il tabaccaio”. Ne parla con Roberto Zancan, vittima di una rapina nella sua gioielleria a Ponte di Nanto, in Veneto, assaltata da un commando di rapinatori la sera del 3 febbraio del 2015.

“Se un delinquente entra nella casa di una persona per bene, sa cosa rischia. La tragedia non è dunque la sua morte ma quella eventuale della persona che subisce l’intromissione del malfattore, che per definizione è predisposto a fare del male. Perché la persona per bene non è predisposta a riceverlo. Questa è la differenza – rimarca Zancan – A me della morte del lazzarone non me ne importa nulla, o me o te. Te lo sei cercato. Sarà una persona in meno da mantenere in carcere”, chiosa senza mezzi termini ed incalza: “Qualcuno dovrebbe mettersi nei panni del povero disgraziato che si trova davanti 4 farabutti, in un rapporto sbilanciato di 1 a 4; di dolore e paura che fanno perdere il controllo. Invece no, ma se muore il delinquente…oh mamma mia! E’ successa una tragedia. Ma di che? – sollecita il gioielliere – Un delinquente sa bene cosa rischia entrando nell’abitazione di qualcun altro”.

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Nessun rimorso se si uccide per legittima difesa? “E’ ovvio che per quanto farabutto sia il malvivente, ci sarà sempre il rimorso. Ma meglio la tua vita che la mia – risponde Zancan – Invece ecco cosa devo leggere nelle motivazioni della mia sentenza, che l’unico ladro della banda di rapinatori della mia gioielleria ad oggi catturato ha un’attenuante ad avermi sparato perché io sono arrivato all’improvviso, a sua insaputa. E lui, poveretto, è stato preso alla sprovvista e ha reagito sparandomi”. Tradotto? “Io dovevo avvisarlo. Quindi per lui circa quattro anni in meno di carcere“.

Non deve esserci rimorso, ma l’orgoglio di avere liberato l’Italia almeno da una parte di feccia che la infesta.

E’ chiaro che il problema è lo Stato e il suo apparato tutto impegnato a punire i cittadini onesti. Per chi difende lo Stato possiamo, a ragione, parlare di ‘statolatria’.




8 pensieri su “Toghe rosse di vergogna: attenuante al ladro rom che spara perché il padrone di casa non doveva essere lì 🤡”

    1. Il fatto è che le leggi sulla legittima difesa, sull’uso e detenzione delle armi, le sentenze ideologiche, sono collegati dallo stesso filo rosso. Il Testo Unico delle Leggi di P.S. (del 1931, quindi ‘fascista’) dà a prefetti e questori una inconcepibile discrezionalità. La gestione autoritaria della c.d. pandemia, non mi sorprende: ha lo stesso ceppo poliziesco del TULPS. E se date un’occhiata alle varie divisioni e dipartimenti del Mininterno, scoprirete che tutto ciò che sottende il controllo generale del cittadino, è di sua competenza; riguardo la pandemia, il ministero della sanità ha competenze solo su pasticche e supposte …
      Riassumendo: il TULPS e la caterva di circolari ministeriali e “nuove disposizioni” (brocardo dietro il quale i burocrati si trincerano) è in piccolo ciò che gli italiani stanno subendo con i vari DPCM.
      Se date un’occhiata ai vari ministri dell’interno e sottosegretari, vedrete che sono quasi sempre di centrosinistra. I funzionari ministeriali (prefetti e questori) sono nominati dal ministro, che certamente non nominerà qualcuno di altro colore; però, “Il politico passa, il burocrate resta”.
      Ho troppe volte constatato che la burocrazia ha un fortissimo istinto di sopravvivenza: tende a perpetuarsi e a ritagliarsi fette di potere non voluto né previsto dal legislatore (“l’ha detto il CTS!” E chi c@##$ è il CTS?).
      So di aver fatto un discorso abborracciato: volevo solo dire che la parola “sicurezza” si trova negli acronimi delle varie polizie politiche: KGB (comitato per la sicurezza); Securitate (in Romania)… il loro concetto di sicurezza (adusi a sopprimere i dissidente in qualche scantinato) é molto diverso da quello che ne ha il cittadino.
      Se non mi sono spiegato bene, ditemelo, che vado più in dettaglio.

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