Ultras protestano contro la proprietà saudita: daspo

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Da qualche settimana il Newcastle ha cambiato proprietà. Il piccolo club, che vanta ben 129 anni di storia, sogna di tornare a vincere la Premier League dopo 94 anni dall’ultima volta. E forse l’ambizione di puntare al solo campionato inglese rischia di stargli un po’ stretta. Il motivo? La nuova proprietà araba dei “Magpies” è la più ricca del mondo!

Il Newcastle è stato acquistato dal PIF, il Fondo d’Investimento Pubblico dell’Arabia Saudita, che ha come presidente Mohammed bin Salman, erede al trono dell’Arabia Saudita in quanto figlio del Re e attuale Ministro della Difesa. Il principe saudita ha sempre mostrato una certa predilezione per lo sport organizzando eventi di portata globale per migliorare l’immagine dell’Arabia Saudita nel mondo. Ma l’acquisto del Newcastle, pronto a diventare l’ennesima superpotenza del calcio inglese, non è stato visto di buon occhio dai tifosi delle altre squadre.

In primis, sulla figura di Mohammed bin Salman pendono le ombre dell’omicidio di Jamal Khashoggi, giornalista ucciso in circostanze misteriose mentre indagava sulla famiglia reale saudita. Il principe è indicato come uno dei possibili mandanti dell’omicidio, ma ha sempre negato ogni accusa di coinvolgimento. In secondo luogo i tifosi inglesi, legati alle antiche tradizioni e allo spirito del calcio britannico, non vedono di buon occhio l’ennesimo storico club sacrificato sul ricco altare di proprietà che di calcio ne capiscono poco o nulla, ma che sono pronte a spendere e spandere per aggiungere campioni su campioni al proprio album di figurine.

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Nel weekend gli ultras sono passati dalle parole ai fatti. I tifosi del Crystal Palace hanno accolto la squadra bianconera con uno striscione alquanto eloquente indirizzato alla proprietà saudita. L’immagine raffigura il PIF pronto a tagliare la testa al club, dopo aver lautamente versato i propri soldi, sporchi di sangue, nelle casse di una compiacente Premier League. I tifosi del Crystal Palace non hanno soltanto voluto lanciare un monito per invitare i tifosi avversari a riflettere sulle ombre che aleggiano sulla nuova proprietà, ma hanno anche puntato il dito contro la Premier League che da anni si batte contro il razzismo, in favore della parità dei diritti e della libertà d’espressione, valori che spesso in Arabia Saudita vengono negati.

La protesta non è stata vista di buon occhio dalle autorità del massimo campionato inglese: i tifosi del Crystal Palace rischiano il ban dallo stadio e una multa salatissima per aver difeso i propri ideali e l’immagine di un calcio che rischia di scomparire.

Non riconoscono l’Afghanistan e fanno affari con l’Arabia Saudita. C’è una sola differenza tra i due Paesi: i soldi.

E da questa vicenda emerge anche la vera motivazione dietro la foga antirazzista dei padroni del calcio. Dovete essere consumatori silenti e non tifosi.




Un pensiero su “Ultras protestano contro la proprietà saudita: daspo”

  1. Newcastle è una città di origine romana e per essere una città inglese è anche mediamente carina. Discretamente affascinante il ponte vittoriano e l’atmosfera generale di un posto scelto con molta cura dai nostri antenati.

    Le citazioni più comuni per il posto riguardano Alan Shearer e “Ugo da Novocastro”, addirittura rappresentato come uno dei conoscenti di “Guglielmo da Bascavilla” in un noto romanzo.

    I colori sociali della squadra sono il “pigiama” bianco e nero che porta anche qualche altra società minore come il Notts County.

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