Secondo #Landini, l'idea della proprietà privata genera la violenza sulle donne.
Grazie @dali__dd per questa perla. pic.twitter.com/bG0a0vejk1
— Francesca Totolo 2 (@fratotolo2) October 21, 2021
Insomma, siccome gli immigrati ammazzano le donne – in Italia è così, lo dicono i dati – bisogna eliminare la proprietà privata.
L’eliminazione della proprietà privata è un obiettivo che questi sindacati condividono con l’agenda globalista. Nel loro mondo futuro, a parte loro, gli altri devono condividere tutto. Perché se tutti condividono tutto – e in questo contesto si situa anche il nomadismo sessuale – allora nessuno ha qualcosa per cui combattere. E diventa il suddito perfetto.
Roma ha iniziato a crollare quando il latifondo ha sostituito la piccola proprietà terriera, perché il soldato combatte con più forza quando ha qualcosa di suo da difendere.
Loro sono violenti, con le cazzate che dicono.
Landini dillo ai tuoi operai che dovresti rappresentare, “che la proprietà privata è un reato”, a vedere come la pensano. In Italia la maggior parte di noi si è comprata una casa a suo di sacrifici e mutui. Vallo dire a chi è un operaio con famiglia a carico, monoreddito e magari con un mutuo, cosa ti risponde sul fatto di abolire l’atto di proprietà del suo appartamento o casa. Ascoltiamo cosa ti dice, “testa quadra”. Mi scuso con i reggiani che invece non hanno una testa quadra, ma ragionano con la propriae difendono il loro diritto di possedere una casa. A parte che è la costituzione italiana che sancisce il diritto della proprietà privata, quindi Landini censurati e purtroppo il cognome non dà onore ai trattori. Almeno quelli della “fatica ne fanno davvero”.
reggio emilia e’ la città del nord più meridionale, ci vado sempre ben volentieri, ma sono i soliti comunisti teste di cazzo, bello e molto, il periodo natalizio, con una marea di presepi nelle chiese…. che prima o poi visti i negri saranno sate a fuoco.. i motori landini, sono scadenti.. non sono un granche’ di nuovi sono anni che non se ne vedono…
E’ un reato quella del proletario: quella del padrone no.