Cgil: abolire la proprietà privata perché porta violenza

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Cosa ha detto Landini? Ecco la sua frase: «Dobbiamo fare un salto culturale. In particolare noi uomini, perché questo è il Paese delle differenze che aumentano tra uomini e donne, ma questo è il Paese in cui anche durante la pandemia, sono aumentate le violenze contro le donne, e la vogliamo dire in italiano, senza girarci intorno: la violenza contro le donne la fanno gli uomini, e se ci pensate qui c’è un punto fondamentale. Quando un uomo arriva a fare una violenza contro una donna, nella sua testa malata, ha l’idea di essere lui proprietario della vita di un’altra persona. Provate a pensare che danni può creare l’idea della proprietà privata: le persone non sono proprietà di nessuno».

Insomma, siccome gli immigrati ammazzano le donne – in Italia è così, lo dicono i dati – bisogna eliminare la proprietà privata.

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L’eliminazione della proprietà privata è un obiettivo che questi sindacati condividono con l’agenda globalista. Nel loro mondo futuro, a parte loro, gli altri devono condividere tutto. Perché se tutti condividono tutto – e in questo contesto si situa anche il nomadismo sessuale – allora nessuno ha qualcosa per cui combattere. E diventa il suddito perfetto.

Roma ha iniziato a crollare quando il latifondo ha sostituito la piccola proprietà terriera, perché il soldato combatte con più forza quando ha qualcosa di suo da difendere.




21 pensieri su “Cgil: abolire la proprietà privata perché porta violenza”

  1. A proposito di papa. In tutta la bibbia sta scritto che il padrone dovrà dare la giusta ricompensa all’operaio , oppure i proprietari della vigna chiameranno gli operai nel momento della raccolta, od ancora il padrone che diede i talenti ai servi. Questi sono solo degli esempi in cui c’è già il concetto di proprietà. Nemmeno Gesù era un “comunista”, cioè lui diceva, come ancora tutta la bibbia, che al primo posto ci deve essere la fede in Gesù e Dio è tutto il resto viene dopo. In altre parole è la schiavitù del denaro che porta alla rovina, non il fatto di averne. Il fatto di avere tanti soldi significa di aiutare gli altri bisognosi. Nella lettere di San Paolo tra le altre cose lui spiega Dio vuole la nostra prosperità. Questo sta scritto nella lettera ai Filippesi, capitolo 4, verso 19:”Il mio Dio soddisferà ogni vostro bisogno in proporzione della sua ricchezza, in Cristo Gesù.”.
    Caro papa, per l’ennesima volta, il Vangelo è la Bibbia non sono come l’elastico delle mutande, che si allargano o restringono a seconda dei casi.

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