Arrestato dai carabinieri di Reggio Emilia per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti il 25 agosto scorso aveva ottenuto, grazie alla disponibilità ad accoglierlo della proprietaria di casa, gli arresti domiciliari in un’abitazione della città.
La fine della convivenza: denunciato dalla donna perché armato di coltello ha minacciato di ucciderla.
Per questi motivi il tribunale di Reggio Emilia, accogliendo le richieste della Procura reggiana, ha aggravato la misura degli arresti domiciliari. Sostituendola così con quella della custodia cautelare in carcere. Provvedimento è stato eseguito dai carabinieri che hanno condotto l’uomo alla casa circondariale di Reggio Emilia.
Il 28enne tunisino era stato arrestato quando i carabinieri durante un servizio di controllo del territorio avevano notato in via Mascagni un giovane che si trovava nei sedili posteriori di un’autovettura.
Alla vista dei carabinieri l’auto si era messa in movimento fermandosi poco dopo all’alt dei carabinieri. L’uomo a quel punto, sceso dall’auto e fuggito a piedi, era stato inseguito dalle forze dell’ordine. Mentre l’auto, con a bordo probabilmente dei suoi clienti, approfittando della circostanza si era dileguata. Durante la fuga il tunisino aveva preso le dosi di eroina cercando dapprima di ingerirle per poi lanciarle nei giardini di due abitazioni. Una volta raggiunto e fermato i carabinieri avevano recuperato 28 dosi termosaldate di eroina di cui 15 nel giardino di un’abitazione e 13 nell’altro attiguo. In sua disponibilità anche 1.520 euro in contanti in banconote di vario taglio sequestrati in quanto ritenuti provento dello spaccio.
Alla convalida l’immigrato, data la disponibilità ad accoglierlo di un’amica – la solita cliente o una buonista affamata -, aveva ottenuto i domiciliari in un’abitazione di Reggio Emilia. Una convivenza che è poi degenerata. Tant’é che la donna a fine settembre aveva denunciato ai carabinieri di aver ricevuto minacce di morte da parte del 28enne. Una condotta che ha portato l’africano in carcere.
Le dosi gliele pagava in natura.