Intero condominio di immigrati in rivolta per difendere spacciatore: massacrati tre poliziotti, fratture multiple

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Torino, intero condominio di immigrati in rivolta per difendere uno spacciatore: tre poliziotti feriti

Un condominio di africani in rivolta contro l’arresto di un pusher africano. Una ventina di immigrati, la notte scorsa, ha cercato di bloccare l’arresto di un presunto spacciatore che abita in corso Regina Margherita 162/b, nei pressi del Rondò della Forca. Il giovane, 21 anni, era stato fermato mentre consegnava una dose a un cliente in corso Valdocco. I “falchi” della Squadra mobile sono andati a casa sua per per perquisire l’alloggio.

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A quel punto l’immigrato, con la scusa di fumare una sigaretta, è uscito sul ballatoio e ha dato l’allarme al resto del condominio. “C’è la polizia”, ha urlato. Suo fratello ha cercato di bloccare i poliziotti della squadra mobile mentre gli altri, una ventina di persone tra amici, vicini e famigliari, hanno cercato di allontanare la polizia a calci e sputi.

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Un uomo, Abdessalem Haj Salem, 38 anni, con una coondanna per omicidio del 2009, ha cercato di impossessarsi della pistola di uno degli agenti. E’ stato arrestato assieme al pusher e al fratello di quest’ultimo Tre poliziotti sono rimasti feriti e sono stati portati all’ospedale. Guariranno in una quindicina di giorni.

“Quello che è successo in corso Regina Margherita è la plastica dimostrazione di quello che ripetiamo ormai come un mantra circa l’inadeguatezza di una politica della sicurezza, agevolata da politiche troppo tolleranti e buoniste che sottovalutano la gravità di questi fatti e si rifiutano di assumere seri, incisivi è responsabili cambiamenti legislativi”.

Lo sostiene, in una nota, il segretario generale del sindacato di polizia Siulp Torino, Eugenio Bravo, in riferimento all’aggressione subita da tre agenti dell’antidroga durante un’operazione in un condominio, la scorsa notte a Torino. Secondo Bravo “Lo scontro tra i criminali e le forze dell’ordine si inasprisce sempre di più e sempre di più si annoverano uomini e donne dello Stato gravemente feriti”.

“Qualcuno – aggiunge Bravo – dovrà pur porsi prima o poi l’obiettivo di modificare le leggi, gli strumenti, e gli organici perché diversamente il rischio di una vera e propria debacle della sicurezza urbana è sempre più vicino” aggiunge Bravo che afferma che la situazione “ha raggiunto livelli insostenibili per Torino e non è più possibile limitarsi a dichiarazioni scritte ma occorre un’azione di sensibilizzazione decisamente più forte e più visibile”.




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