L’ex sindaco di Riace (Reggio Calabria), simbolo del business peloso dell’accoglienza, condannato per favoreggiamento di immigrazione clandestina, truffa e abuso di ufficio. L’accusa aveva chiesto 7 anni e 11 mesi.
L’ex sindaco di Riace, Domenico Lucano,
è stato condannato a 13 anni e due mesi
di reclusione nel processo “Xenia” sui GRAVISSIMI
illeciti nella gestione dei migranti.La sentenza del tribunale di Locri lo
condanna a quasi il doppio degli anni
chiesti dalla pubblica accusa (7 anni e
11 mesi).
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Voi non eravate quelli delle “condanne non si discutono” all’epoca della persecuzione contro #Berlusconi?#MimmoLucano #Riace https://t.co/vkS2SpoUuQ
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Lucano vuole accogliere gli infetti: “Mai prima gli italiani”
Mimmo Lucano, i soldi dell’accoglienza per comprare la casa all’amante africana
“Forse nemmeno a un mafioso…”. Così Mimmo Lucano commenta con l’AdnKronos la condanna a 13 anni e 2 mesi nel processo ‘Xenia’. “Io non voglio disturbare più nessuno, mi ritiro da tutto – si sfoga Lucano -, non mi importa più, voglio solo evitare dispiaceri ai miei familiari e ai miei amici, se devo morire, non c’è problema. Io sono morto dentro oggi. Non c’è pietà, non c’è giustizia”. Poi Lucano aggiunge: “Ribaltano completamente la realtà, la distruggono. Quando sono tornato dalle misure cautelari, perché mi avevano sospeso da sindaco e cacciato da Riace, i rifugiati mi aspettavano. Adesso Riace è finita”.
La giustizia esiste benedizione che il giudice non sia un politicamente ed ideologicamente corrotto. Comunque i suoi concittadini non gli daranno il voto, a meno che non siano come lui.
Almeno in un periodo istituzionalmente gramo cone questo, danno parvenza che lo Stato esiste.