Migrante tenta di stuprarla e la manda all’ospedale: dopo 12 ore è libero

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La vittima, una ragazzina, è ancora molto scossa: ha un referto di 30 giorni per le lesioni che le sono state procurate. L’ha massacrata.

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L’aggressore invece, un operaio regolare di 27 anni, egiziano, di quelli che piacciono a Morisi, è già libero: dopo il fermo dei carabinieri per lui è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di firma.

L’immigrato tenta di stuprare una ragazzina, e prende l’obbligo di firma, come se a avesse messo l’auto in divieto di sosta.

Dovrà rispondere del reato di violenza sessuale e lesione. Ma è libero. E’ questo l’esito dell’udienza di ieri mattina in tribunale alla Spezia per il grave episodio avvenuto l’altro pomeriggio.

Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri del nucleo radiomobile della Spezia, il 27enne operaio è salito sullo stesso pullman dove già si trovava la ragazzina. Si è seduto davanti a lei ed ha continuato a fissarla per tutto il tragitto. L’ha seguita quando è scesa alla fermata nei pressi della sua abitazione, prima si è avvicinato con una scusa poi l‘ha aggredita.

L’ha presa per i capelli, trascinandola e baciandola contro la sua volontà. Lei ha reagito, cercando di sottrarsi a quella violenza che le ha anche procurato lesioni alla mano.

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Liberatasi ha chiesto aiuto ed è stata subito soccorsa da alcuni familiari che si trovavano nelle vicinanze e che hanno bloccato l’aggressore e chiamato il 112. Errore: l’unica giustizia in questo Stato putrescente è quella privata.

Sul posto si è subito precipitata una pattuglia dei carabinieri che ha fermato il 27enne egiziano e lo ha portato in caserma e dopo le formalità di rito condotto in carcere alla Spezia. Inutilmente, è poi arrivata la solita toga rossa che ha applicate le leggi Pd.

La ragazzi invece è stata trasportata in ospedale per le cure alle lesioni che aveva alla mano, sconvolta per quanto le era accaduto.

Ieri mattina nell’udienza di convalida in tribunale alla Spezia il giudice ha deciso per la scarcerazione e la misura dell’obbligo di firma.

Lei in ospedale e lui libero. Ma che Stato è questo?




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