Caso Morisi, nessun complotto ma una perquisizione irrituale

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A distanza di una settimana dal voto nel giro di poche ore l’indagine su Luca Morisi, padre della “Bestia” leghista, e il rinvio a giudizio di Tiziano Renzi per il caso Consip terremotano nuovamente la politica. Ne parla il complottista Augusto Minzolini:

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Due situazioni distinte. Renzi finché era nel Pd aveva il culo parato dalle toghe rosse, appena uscito si è scatenato l’inferno sugli affari di papi. Quindi il problema era prima, non ora.

Per Morisi, pur essendo piuttosto irrituale perquisire qualcuno perché qualcun altro ha detto che gli ha dato della droga, e pur non essendoci rilievi penali perché, ovviamente, mica l’ha fatto per soldi, se Morisi non avesse pippato, nessuno lo avrebbe indagato.




3 pensieri su “Caso Morisi, nessun complotto ma una perquisizione irrituale”

  1. Non è irrituale se la droga l’hai comprata dal tenente Montesano oppure dal “soffia” istituzionale che campa senza finire in galera perché denuncia i clienti.

    1. Quella era spacciata per gesso.
      “Si,ma puzza!” obietta il maresciallo.
      “Eh, ma ci sono gessi che puzzano!” Il tenente risponde.

  2. solite false flag del sistema , nulla di nuovo , domani e dopodomani ce ne seranno altri…giusto per eccitare i fragolosi e fregolosi del fuffintonpost!

I commenti sono chiusi.