Sgominata rete di spacciatori tunisini: facevano 5mila euro a botta col permesso di Lamorgese

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Dall’alba di questa mattina è in corso una vasta operazione di polizia finalizzata all’esecuzione di arresti e perquisizioni nei confronti di 21 immigrati magrebini accusati di aver creato un’organizzazione criminale dedita allo spaccio di droga, sia all’ingrosso che al dettaglio, di grandi quantitativi di cocaina e hashish nelle piazze del Nord Est.

Due immigrati in carcere, cinque agli arresti domiciliari e due con obbligo di dimora. E’ il bilancio della vasta operazione antidroga condotta dalle prime ore dell’alba di oggi, giovedì 16 settembre 2021, dalla Polizia tra Friuli Venezia Giulia e Veneto.

Oltre alle 9 misure cautelari, sono in corso perquisizioni in varie province del Nordest coordinate dalla Questura di Pordenone nei confronti di 21 indagati in stato di libertà. L’accusa è quella di essere attivi nello smercio all’ingrosso e al dettaglio di sostanze stupefacenti del tipo hashish e cocaina, destinate alle “piazze” di spaccio di alcune province venete e friulane, in particolare Pordenone, Udine e Treviso.

Le operazioni sono condotte proprio dalla Squadra Mobile di Pordenone, in collaborazione con le Squadre Mobili di altre province e l’ausilio di unità cinofile. Coinvolte in particolare nel blitz le Squadre mobili di Venezia, Treviso, Belluno, Gorizia, Udine e Trento, nonché gli equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine provenienti da Milano e Padova, unità cinofile della Polizia di Padova e Bologna e Polizia Scientifica di Pordenone e Padova.

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L’inizio delle indagini risale a gennaio 2020, quando a Pordenone viene fermato durante un controllo stradale un 43enne magrebino a bordo della cui auto sono rinvenuti 10 kg di hashish e 100 g di cocaina oltre a circa 10mila euro in contanti. Da questo episodio cominciano le investigazioni che riescono a ricostruire l’intera rete, molto articolata e ben organizzata attraverso grossisti, mediatori e spacciatori, che operava nelle province di Pordenone, Udine e Treviso. Secondo gli inquirenti il gruppo di stranieri spacciava un chilo di hashish e 100 g di cocaina ogni settimana. Il prezzo di vendita era di 5 mila euro per ogni chilo di hashish ai grossisti, i quali rivendevano la merce con un ricarico del 100%.

Hanno tutti il permesso di soggiorno. Da spacciatori. Stato di merda.

Nei confronti degli indagati, tutti immigrati magrebini, l’Ufficio Immigrazione della Questura di Pordenone ha chiesto l’avvio del procedimento di revoca dei permessi di soggiorno.

A parte il fatto che non dovrebbero esserci immigrati nordafricani (ma anche eschimesi) in Italia, tranne un numero di poche migliaia, appena un immigrato commette anche solo l’ombra di un reato, dovrebbe perdere automaticamente il permesso di soggiorno.




2 pensieri su “Sgominata rete di spacciatori tunisini: facevano 5mila euro a botta col permesso di Lamorgese”

  1. Non solo spacciatori,ma anche assassini con il permesso dello stato.Con la droga stanno uccidendo i giovani ottenendo introiti che mandano al paese loro con le agenzie di trasferimento denaro…e di fatto applicando la sura che dice”Uccidi gli infedeli ovunque essi si trovino e con qualsiasi mezzo”La droga è uno di questi.Gli altri sono auto,camion,coltelli ,armi da fuoco,e barconi….Non a caso sbarcano infetti di AIDS,covid,tbc,ecc.

I commenti sono chiusi.