Il solito rigorista stupra a morte bimbo di 1 anno: “Mi irritava”

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E’ indescrivibilmente tragica e orribile la storia del piccolo Legacy Beauford, il bambino di un anno che è stato violentato e ucciso dal ventitreenne Keishawn Gordon.

L’uomo aveva il bambino sotto la sua custodia perché era il figlio della fidanzata. Alle autorità ha detto di averlo ucciso perché piangeva ed era irritante.

LA NOTTE- L’orrore è accaduto a New York. Il ventitreenne, proveniente dal Bronx, era rimasto a casa per la notte con il piccolo. A chiedergli di controllarlo era stata la sua fidanzata. Il bimbo era figlio della donna.

Ad un certo punto della notte il bambino avrebbe cominciato a piangere. Il ventitreenne avrebbe tentato prima di calmarlo e poi, irritato dal continuo pianto, avrebbe stuprato l’infante.

Dopo le violenze sessuali sono arrivate le contusioni e i colpi. Talmente forti da uccidere il bimbo il quale avrebbe cominciato a vomitare fino a spegnersi.

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LE VIOLENZE- La mattina dopo sono arrivati i medici per decretare la morte dell’infante. Dopo aver visto il corpo però i sanitari hanno subito chiamato la polizia americana.

Il bimbo era morto e i lividi che riportava non si spiegavano. Interrogato, il ventitreenne, ha dichiarato di avergli dato solamente un colpetto sullo stomaco e di averlo lanciato in aria per calmarlo.

I sospetti delle forze dell’ordine sono continuati e dopo alcune ore di interrogatori il patrigno di Legacy ha confessato. Prima lo stupro e poi le botte.

“Continuava a vomitare e ho provato a scuoterlo. Mi stava irritando, non smetteva di piangere” Queste sono le dichiarazioni alla stampa dell’uomo.

LE INDAGINI- Il 23enne era stato già arrestato ben cinque volte e per questo era noto alle forze dell’ordine.

Ora il criminale è stato messo in carcere e gli agenti si stanno assicurando che non ci siano stati degli abusi anche sul fratello più grande del bimbo, anch’esso presente in casa.




15 pensieri su “Il solito rigorista stupra a morte bimbo di 1 anno: “Mi irritava””

  1. Leggendo l’articolo ho pensato: il solito negro dal cervello bacato.
    Poi mi sono ricordato che a Genova, una sera del marzo del 2010 era accaduta la stessa cosa.
    Un imbecille (Rasero di nome, bianco ed italiano), fatto di cocaina, resta solo in casa con un bambino, figlio della fidanzata, di un anno e mezzo e lo massacra perché piange.
    La madre Caterina Mathas (sciagurata) era andata di notte a comprare qualcosa; in quel frangente il bambino cominciò a piangere, non si sa che è successo, la mattina pieno di lividi è spirato in un ospedale.
    La storia è un “copia e incolla” della nefanda azione commessa dall’afroamericano.

I commenti sono chiusi.