“Convertitevi e chiedete perdono”. Così il vescovo ai miscredenti che hanno devastato la piccola chiesa e decapitato la Madonnina.
La statua della Madonna decapitata. È forse questa l’immagine che più colpisce del brutale vandalismo nella piccola chiesa di Ca’ de Caroli. Ma chi è entrato nell’edificio adiacente – dove bambini e ragazzi si riuniscono per il catechismo e le attività ricreative – poi nella sagrestia e quindi nella pieve parla di una devastazione cieca: chi è stato qui non ha risparmiato quasi niente. Solo il crocefisso è rimasto appeso al suo posto, dietro all’altare.
Il tabernacolo forzato e fatto a pezzi, con la dispersione a terra dei vasi sacri e delle specie eucaristiche e la distruzione di altre suppellettili liturgiche, una statua di Maria decollata, muri imbrattati, arredi devastati. È la profanazione accaduta, presumibilmente nella notte tra domenica 29 e lunedì 30 agosto, nella chiesa campestre di Ca’ de Caroli in Scandiano (Reggio Emilia), anche se il luogo non è dotato dell’impianto di videosorveglianza ed è frequentato solo alcuni giorni la settimana, sicché il sacrilegio è stato scoperto solo alcuni giorni dopo. I vandalismi hanno colpito dapprima i locali parrocchiali, da cui è partita l’effrazione, poi la chiesa e la sagrestia, dove gli ignoti responsabili hanno anche bivaccato.
Un vile sfregio al sentimento religioso degli italiani.
Non adeguata la reazione della Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla, che ha parlato di cieca violenza. Il vescovo Massimo Camisasca, appena informato degli atti sacrileghi, ha espresso profondo rammarico e invitato i sacerdoti e i fedeli della Diocesi a stringersi idealmente intorno alla comunità di Ca’ de Caroli e al suo parroco, don Quirino Bertoldi, elevando preghiere per la riparazione e per il pentimento degli autori, rammentando come la profanazione, dal punto di vista canonico, comporti automaticamente la scomunica per quanti hanno compiuto tali insani gesti.
Non puoi scomunicare chi già non è cristiano. Svegliatevi.
Opera di teppisti stranieri o meglio islamici, secondo me, sebbene non ci sia la firma.
I teppisti italiani almeno hanno “ancora il rispetto” verso i simboli religiosi. Se fosse successo ad una moschea più o meno legale lady boldrini e socie si sarebbero stese, non inginocchiate, gridando islamofobia, ma per una Madonna, cosa volete che sia, secondo il loro viscido e meschino comportamento e pensiero.
Purtroppo la censura non dice niente di queste cose…. Soprattutto si tollera tutto in nome dell’ accoglienza. Anzi accoglionza.
Coglione, scrivila al tuo pampero del pueblo Gorgoglio il papa nero, la supplica.