A 16 anni potrà cambiare nome e sesso. Almeno sulla carta.

Lo ha stabilito, con una bizzarra sentenza, il Tribunale di Lucca. Il caso riguarda un ragazzino che si è rivolto ai giudici per diventare, dice lui ragazza, perché così si percepisce.

Siamo alla soggettività della percezione. All’uomo che non fa più parte di una comunità che lo riconosce come tale in senso oggettivo.

I giudici hanno stabilito che il ragazzo ha diritto immediato alla modifica della sua identità sui documenti anagrafici, anche in assenza di transizione. In pratica, potrà entrare nei bagni delle donne col coso all’aria.

Ma non solo: se lo riterrà potrà anche sottoporsi all’intervento chirurgico per diventare, così crede lui, una ragazza. In realtà sarebbe solo un maschio evirato.

«Il ricorso alla modificazione chirurgica dei caratteri sessuali risulta autorizzabile in funzione di garanzia del diritto alla salute, ossia laddove lo stesso sia volto a consentire alla persona di raggiungere uno stabile equilibrio psicofisico», si legge nella delirante sentenza.

Quindi se tu ti credi un passerotto, non ti curano per farti capire che non lo sei, ti lanciano dalla finestra.

E’ molto meglio l’Afghanistan.