“Si sappiamo che c’è stata questa disponibilità – ha dichiarato il padre del 19enne, John Patelli – ma quando avverrà ancora non lo sappiamo. Credo che occorra ancora qualche giorno per via del Covid, così mi è stato detto. Non voglio aggiungere altro”. La richiesta di trasferimento è una misura resa necessaria dopo che nell’interrogatorio davanti al gip Beatrice Parati, l’indagato ha riferito di essere stato minacciato di morte da un cittadino nordafricano. Un collega spacciatore del morto.
E proprio alla luce di quanto emerso, il difensore del 19enne, avvocato Enrico Pelillo, aveva chiesto i domiciliari, che sono stati negati dal gip per condotta del ragazzo indicativa di una “pericolosità sociale” e “dell’incapacità dello stesso di controllare i propri impulsi”. Quante cose vorremmo dire a questa gip.
Comunque già nel carcere di via Gleno sarebbero state adottate misure per prevenire eventuali ritorsioni. Ad esempio evitando contatti tra il ragazzo e detenuti tunisini, connazionali e colleghi di Marwen Tayari, 34 anni.
L’avvocato Sofia Pedrinelli, nominata dalla concubina di Tayari ha presentato istanza per l’estradizione della salma in Tunisia per i funerali, ma il pm l’ha negata, così come la cremazione.
Vogliono fare sparire le prove.
Qualcuno sicuramente provvederà ad addobbare il ragazzo affinchè si difenda.