«Howie», il braccio destro di Soros violentava le prede in una prigione sessuale

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Howard Rubin, ex braccio destro di George Soros con cui ha guadagnato milioni di dollari, una casa nell’Upper East Side di New York e un’altra di fronte al mare negli Hamptons. E una prigione sessuale dove stuprare le donne. Solo le donne?

Lui e la moglie, Mary Henry, sono anche noti per la loro filantropia, come Soros, tra il 2015 e il 2016 hanno donato 500mila dollari ad associazioni note per quello che sappiamo.

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Nessuno però sapeva che il super manager aveva affittato un attico su Madison Avenue e lo aveva attrezzato di tutto punto per pratiche sadomasochiste, compresa la «croce di sant’Andrea»: un attrezzo che consente di immobilizzare il corpo con braccia e gambe divaricate. Qui Rubin, 66 anni, riceveva le sue «prede», donne che venivano pagate 5mila dollari ogni volta che varcavano la soglia della sua lussuosa prigione sessuale. Ora però le «schiave», come vengono chiamate nel gergo del sadomasochismo, gli hanno fatto causa.

Forse il ‘Pizzagate’ non era poi un concetto così complottista.

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Ad avanzare le prime accuse sono state Mia Lytell, Amy Moore e Stephanie Caldwell nel 2017. Lytell e Moore sono due ex ragazze copertina di Playboy, mentre Caldwell è una modella che ha lavorato in uno strip club di Miami. In seguito si sono aggiunte altre quattro donne. Il processo si terrà il prossimo novembre, le vittime chiedono a Rubin 18 milioni di dollari di risarcimento per le violenze fisiche subite. A pubblicare la storia spaventosa è stato, domenica scorsa, il New York Post. Nei documenti presentati in tribunale si legge che una delle donne sarebbe stata picchiata così duramente sul seno «che una delle protesi mammarie si è capovolta» ma «il suo chirurgo plastico si è rifiutato di operarla» perché era ridotta troppo male. Mentre un’altra ha dichiarato che mentre era legata e vulnerabile Rubin le avrebbe detto: «Ti violenterò come ho violentato mia figlia». Le donne raccontano che di fronte alle loro proteste il broker non si fermava ma diventava più violento.

Il manager, tramite il suo avvocato Edward McDonald, si è difeso dicendo che tutte le sue accusatrici avevano firmato un accordo di non divulgazione, che prevedeva una penale di 500mila dollari, in cui acconsentivano al sesso violento con il rischio di rimanere ferite. «Nessuno sta dicendo che gli sia stata puntata una pistola alla testa per venire a New York — ha sostenuto John Balestriere, avvocato che agisce per conto delle ricorrenti —. Le nostre clienti affermano di essere state ingannate e di essere state vittime di violenza fisica e sessuale». Tutte sostengono di essere state chiamate per alcuni giochi fetish blandi, ma che nessuna si aspettata di essere legata con corda e nastro adesivo, imbavagliata e picchiata.

Rubin, Howie come lo chiamavano a Wall Street, viene descritto come uno determinato a far soldi ma facile a sbotti d’ira: «Una volta l’ho visto tirare una sedia contro il computer e gridare “ho appena perso 50 milioni!”. Era furioso, dopo pochi minuti è tornato e l’ha tirata ancora più forte» ha raccontato al New York Post un suo ex collega. La sua carriera a Wall Street non è stata esente da grossi scivoloni: nel 1987 è stato licenziato da Merrill Lynch per avergli fatto perdere 377 milioni di dollari.
Lo scorso mese la moglie, anche lei manager di banca e laureata ad Harvard, ha fatto richiesta di divorzio dopo 36 anni e tre figli. E ha aspettato anche troppo.

«Howie», il braccio destro di Soros violentava le prede in una prigione sessuale




8 pensieri su “«Howie», il braccio destro di Soros violentava le prede in una prigione sessuale”

  1. Tutti i lekkanegri sono così,pervertiti pedofili incestuosi.
    Bisogna ricacciare nelle fogne queste merde che un tempo stavano nascoste ed ora si mostrano apertamente in tutto il loro schifo!
    Una bella inquisizione con torture e roghi x tutti!!!

I commenti sono chiusi.