L’affarista Malagò vuole lo ‘ius soli sportivo’, Salvini: “No, godiamoci le nostre medaglie”

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Malagò è un personaggio squallido che vede lo sport come un modo di fare affari. L’idea dello ‘ius sportivo’ è aberrante come quella di cementificare Roma per le olimpiadi sue e dei suoi amichetti.

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“Godiamoci le medaglie, non c’è bisogno di cambiare alcuna legge”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini, ospite di SkyTg24, tornando sul tema dello ius soli sportivo rilanciato ieri dal presidente del Coni, Giovanni Malagò.

“Sono anni che c’è una formidabile polemica intorno al tema dello ius soli. Noi abbiamo sempre sostenuto, come mondo dello sport, che è un tema politico e non vogliamo fare politica ma occuparci di sport. Non riconoscere lo ius sportivo è qualcosa di aberrante, folle. Oggi più che mai questo discorso va concretizzato”, ha detto ieri Malagò da Casa Italia a Tokyo, dopo lo storico exploit degli azzurri nell’atletica con le medaglie d’oro di Marcell Jacobs nei 100 metri e Gianmarco Tamberi nell’alto.

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Gli italiani vengono le medaglie, quasi trenta, senza bisogno di immigrati, e lui vuole lo ‘ius sportivo’. Affarista da quattro soldi.

Nessuna medaglia da immigrati nati o importati da Malagò al momento. Nemmeno la mezza di Jacobs:

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