Ius soli sportivo, Jacobs gela Malagò: “Io sono italiano, in Texas ci sono solo nato”
E’ tipico degli immigrazionisti reagire ai continui flop della società multietnica chiedendo una dose maggiore di società multietnica: si comportano come i drogati in crisi d’astinenza. La capacità di comprensione è la stessa dei drogati in crisi d’astinenza.
Un flop ancora più evidente quello degli atleti importati e spacciati per italiani se guardiamo al numero:
Hillary Wanderson Polanco Rijo
Eseosa DesaluBrayan Lopez
Yeman CrippaHassane Fofana
Ahmed Abdelwahed
Ala Zoghlami
Osama ZoghlamiEmmanuel Ihemeje
Zane Weir
Yassine El Fathaoui
Eyob Faniel
Yassine RachikZaynab Dosso
Johanelis HerreraGloria Hooper
Dalia KaddariBenedicta Chigbolu
Ayomide Folorunso
Raphaela LukudoYadisleidy Pedroso
Dariya Derkach
Daisy OsakueAisha Rocek
Frank Chamizo Marquez
Abraham de Jesus Conyedo RuanoNoemi Batki
Sarah Jodoin di Maria
Insomma, non erano pochi.
E l’Italia nel medagliere è davanti a nazioni che hanno fatto incetta di atleti non autoctoni come Germania e Francia. Tutto questo senza parlare del trionfo di Wembley che ancora sciocca i Malagò.
Chi parla di ius soli dopo questi flop e chiede più rigoristi nonostante le zero medaglie è non solo un criminale dal punto di vista etico e identitario. Ma anche da quello meno importante dell’utalitarismo.
Benedicta Chigbolu, di padre nigeriano e madre italiana: perché Jacobs sarebbe italiano e lei no? Sono ambedue figli di bianche ingravidate dai ne(g)ri. Dell’abominio.
Abraham Conyedo è un allogeno naturalizzato che dovrebbe gareggiare con Cuba, non con l’Italia. Non è e non sarà mai italiano.
Sarah Jodoin Di Maria non è un’immigrata. E’ di padre italiano e madre canadese. Italiana per sangue, per discendenza paterna, una di noi a tutti gli effetti. Quindi secondo me non è esatto metterla nell’elenco.