La toccante letera di Chico Forti agli italiani: «Questo è il luogo da cui i detenuti vengono trasferiti in patria»

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È arrivata la foto inviata da Chico Forti dalla Florida in compagnia di Valdosta, un giovane Golden retiever.

Chico in attesa di essere trasferito in Italia da qualche giorno è stato spostato presso un‘altra divisione.

Sono collocati entrambi all’interno di una sezione dove alcuni detenuti selezionati rimangono a stretto contatto con i cosiddetti cani a rischio: animali che sarebbero stati soppressi perché abbandonati o affetti da diverse problematiche.

Questo perché negli Stati Uniti, diversi centri di detenzione collaborano con alcune agenzie per la tutela degli animali e tramite il programma TAILS (Teaching Animals and Inmates Life Skills) hanno già salvato più di 500 cani tra cui appunto Valdosta ma anche Gonzo, Viper, Rizzo, Cajun, Gumbo ed altri ancora.

Tutti cani che in questo periodo sono costantemente al fianco del nostro connazionale che ha inviato a Trento una lettera che sottolinea come sta lavorando con gli animali all’interno del carcere in attesa di essere estradato in Italia.

L’inizio della sua lettera è incoraggiante perché spiega che il carcere dove è stato trasferito è il luogo dove i detenuti vengono poi rimpatriati nel proprio paese.

Sono ancora al campo immigrazione (per fugare i dubbi, questo è il luogo da cui i detenuti vengono trasferiti in patria al termine della loro pena), aspettando con ansia di emigrare..

Ma qualche giorno fa mi hanno trasferito nel dormitorio del programma dei cani: Alpha.

Il mio ufficiale classificatore ha pensato che avrei potuto dare un’atmosfera positiva al dormitorio durante questi ultimi giorni (settimane? Mi rifiuto di scrivere mesi…) di permanenza. E onestamente, nonostante debba sputare peli ogni due nanosecondi, attualmente preferisco stare con questi amici a quattro zampe.

Ho imparato a conoscere i cani. Sto ancora imparando molto da loro. Nel caso decidessi di prendermi un golden retriever bagnino sul mio futuro catamarano. L’aspetto più unico è la loro capacità di leggere le espressioni facciali umane e rilevare i sentimenti. L’unico animale capace di tale impresa.

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Il delfino si avvicina molto, ma solo quando vede gli umani fuori dall’acqua, nell’acqua sembra confondere le espressioni. Potete biasimarlo? Avete mai notato quanto sia divertente la nostra espressione sott’acqua?

Anche escludendo chi si tappa il naso con pollice e indice (la stragrande maggioranza…). Lasciatemi ora introdurvi i miei vicini pelosi appena acquisiti: Gonzo, Valdosta, Tupac, Biggie, Viper, Rizzo, Cajun, Gumbo. Tutti maschi di golden retriever, Frein, una femmina di golden retriever e Dior, un Labrador nero femmina. Età compresa tra 9 mesi e due anni. Niente cuccioli

Questo dormitorio è particolare sotto molti aspetti. Ma quello predominante è che ci sono così tanti peli di cane nell’aria (il golden retriever è uno dei donatori più prolifici, soprattutto in condizioni di caldo e umidità) sul pavimento, in ogni spazio remoto incassato, nella tua acqua, nella tua zuppa, nel tuo caffè, sul tuo asciugamano, telo per il viso, vestiti, (calze incluse) lenzuola, coperta e cuscino. Tutto benedetto con un tocco di golden retriever.

Settimanalmente, si potrebbe facilmente creare una pelliccia adulta intera. Non ho mai avuto un mio cane (Zinger è stato dato in prestito temporaneamente.. Poi è diventato inseparabile), ma sono sicuro che per i molti di voi che hanno quella fortuna, questa è una notizia vecchia. Il più vicino a me è Frein, a circa un metro di distanza.

Ha uno sguardo superficiale, sembra essere un trofeo di cacciatore (invece della vecchia classica pelle di orso/tigre/leone) distesa, prona o supina, si muove a malapena, per ore, niente la infastidisce.

Tranne quando uno dei maschi si avvicina con intenzioni indecenti, allora si trasforma in un mamba nero, afferrando la parte bassa del collo dell’intruso. (Sospetto che sia italiana, bisognosa di un adeguato corteggiamento, un primo appuntamento non facile…)

I capi dicono che è asociale, io dico che è territoriale e le manca il suo precedente padrone, si vede la tristezza e la speranza di un’improvvisa ricomparsa della sua allenatrice ormai scomparsa. Frein è entrata con me e non conosceva nessuno qui dentro a due o quattro zampe. Anche lei deve adattarsi..

Come con zinger questi cani rimangono in questo dormitorio per circa 6 mesi, come fase due di un programma di formazione che insegnerà loro come essere compagni umani per chi ha bisogni speciali. Da qui passeranno alla fase finale, dove l’apprendimento dei comandi sarà affinato per il loro specifico compito. Fortunatamente non ho allergie e questa è la mia occasione per imparare un’altra lingua

bau bau

Chico




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