Stipendi romeni se vuoi lavorare nell’edilizia: così gli italiani vengono espulsi

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Gli immigrati possono farsi pagare poco, tanto poi prendono il reddito di cittadinanza o quello di immigrazione. Magari vivono e mangiano a spese dei contribuenti in centri di accoglienza sparsi in tutto il territorio.

Il cantiere è a Villasanta, per ristrutturare uno stabile nel cuore della ricca Brianza. Gli operai – due romeni e, caso con pochi precedenti, anche un italiano – sono assunti da una impresa edile romena. Contratti, stipendi e condizioni di lavoro dell’Est Europa, per spaccarsi la schiena in Lombardia: niente Inps, Inail o cassa integrazione, paghe sotto i mille euro al mese che in questi casi vengono spesso integrate con soldi “fuori busta“.

A Corsico, alle porte di Milano, i muratori sono tre egiziani senza permesso di soggiorno. In pieno centro a Milano un altro egiziano, in nero, rifiuta un contratto regolare perché perderebbe sussidi come la disoccupazione o il reddito di cittadinanza.

Problemi annosi – lavoro nero e caporalato, false partite Iva, contratti pirata e carenze nella sicurezza, controlli rarissimi – sono esplosi con il boom dell’edilizia che, fra bonus per riqualificazione energetica, ristrutturazioni e investimenti pubblici, sta conoscendo un periodo di grande fermento. Società aprono e altre falliscono, imprese hanno bisogno di una forza lavoro qualificata che manca, i turni si allungano e per stare nei tempi si arriva a lavorare dieci ore al giorno, sei giorni su sette e spesso anche la domenica. E così un operaio di 65 anni, mercoledì, è finito in ospedale per una caduta da un trabattello in un cantiere all’interno dell’Università Statale di Milano.

È solo l’ultimo grave incidente nel settore delle costruzioni che, secondo gli ultimi dati Inail, nei primi cinque mesi del 2021 ha registrato 1698 denunce di infortunio in Lombardia, fra cui sette mortali: 513 in più rispetto allo stesso periodo del 2020, che ha visto però anche il blocco dei cantieri nella prima fase della pandemia. Aumentano anche le denunce di infortunio nell’industria (+37%) e nell’artigianato (+27%).

L’edilizia, sulla spinta dei bonus, è ripartita in pieno e sta tornando ai livelli pre-crisi del 2008.

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A Milano la massa salariale, indicatore dello stato di salute del settore, ha recuperato il 6% perso nel 2020 e ha addirittura superato i livelli del 2019. Le imprese arrivano a contendersi la manodopera più qualificata, i costi anche per i materiali aumentano e stiamo registrando un generale peggioramento delle condizioni di lavoro”. Gli operai più esperti e formati, anche nelle nuove tecnologie, sono sempre più richiesti. Per colmare i buchi imprese si rivolgono a manovali reclutati da un giorno all’altro, spesso disposti a chiudere un occhio su contratti e condizioni di sicurezza, pronti a lavorare anche per dieci ore al giorno sotto il sole.

Con il Pnrr una valanga di fondi europei – SOLDI ITALIANI CHE VANNO A BRUXELLES E POI TORNANO INDIETRO – si riverserà sul settore, ma restano solo le briciole nelle tasche dei lavoratori. Operai sfruttati come i tre con contratto romeno avvicinati dai sindacalisti nel cantiere di Villasanta, una delle tante ristrutturazioni di palazzine sfruttando il bonus 110%.

La novità, che fa alzare il livello d’allarme, è la presenza fra loro anche di un italiano, al lavoro in Brianza con condizioni da Est Europa.

La presenza degli immigrati sta devastando il mercato del lavoro e facendo precipitare le condizioni di lavoro. Finte partite iva che in realtà sono dipendenti di fatto e italiani costretti a regole romene pur di lavorare.

E ogni bonus o intervento statale finisce per finanziare non l’occupazione italiana, ma di immigrati. Eppure basterebbe poco: sarebbe sufficiente legare i vari bonus a lavori fatti da imprese con almeno il 100% di lavoratori italiani. Dite che non ci sono milanesi disposti a fare i muratori? Ci sono comunque migliaia di italiani del sud che lo farebbero per stipendi giusti e condizioni di lavoro giuste. Ma non vengono assunti.

O si inserisce la preferenza nazionale in ogni ambito sociale ed economico, oppure ogni azione per aumentare l’occupazione rischia di finire sempre per aumentare la loro occupazione e non la nostra.




6 pensieri su “Stipendi romeni se vuoi lavorare nell’edilizia: così gli italiani vengono espulsi”

  1. In buona sostanza: leggi etniche, o se vogliamo, nazionaliste. Ma quegli stessi che si batterono giustamente per li Statuto dei Lavoratori, ululerebbero al razzismo. Ma il razzismo è ritenere una razza superiore a un’altra (si, va bene, ce un discorso di Q.I.). Qui si tratta di favorire le famiglie italiche, in controtendenza alla riproduzione dei c.d. migra.

    1. Noi bianchi siamo superiori ai ne(g)ri, e non è razzismo affermarlo, semmai si tratta di un dato oggettivo dimostrato dalla storia, e da altri elementi quali l’aspetto estetico e il QI medio.

      Comunque sia, lo stipendio medio in Romania è 250 euro, ma chiaramente lì il costo del lavoro e della vita sono nettamente inferiori che da noi.

    2. Ma infatti ci vuole un uova classe politica mascherata da moderati.
      Quella che rimpatrierà nei paesi degli avi persino gli italiani sulla carta da due generazioni(E sarebbe solo un gran bene perché lo Stivale tornerebbe ad avere i suoi 56mln di italiani veri).

  2. se non trovi degli esaltati che allora sono delinquenti , i romeni non sono un granchè ma lavorano, ho avuto a che fare con 2 fratelli per molto tempo, fino a quando questi non hanno incontrato uno piu’ delinquente di loro, sindacalista italiano questo, che li ha rimbambiti di chiacchiere, ed hanno inziato ad avere pretese assurde, gli ho dato quello che ero intenzionato a dare loro poichè era quanto dovevo e li ho mandati via….. hanno speso il gruzzoletto in men che non si dica pagando profumatamente il sindacalista “onesto”, successivamente sono stati assunti da un altro al 40% in meno di quello che prendevano prima, dopo un po’ mi hanno manifestato il pensiero di tornare indietro……….. da me????, ho detto potete tornare indietro, si ma in romania, dopo un po’ grazie a medici compiacenti “e prezzolati??”, hanno tirato fuori malattie da lavoro a mio avviso inesistenti ed adesso stanno in italia a fare parassiti e mantenuti dal servizio assistenziale italiano, stanno in causa con l’altro che ha una srls ad 1 euro per cui la piglieranno sonoramente nel didietro, per intanto qualche avvocato piu’ delinquente di loro li sta divorando…… del loro reddito di fannullaggine!…chiara la situESCIONSsss???

    1. preciso ! loro prendevano tanto quanto prendeva un italiano, solo che gli italiani vanno a SKUOLA e in molti hanno la fissa del signopostofisso, i vecchi lavorano a giornata e per conto loro a nero, i giovani cretini invece di andare a scuola potrebbero venire nei cantieri ad imparare un mestiere ma non vogliono : troppo dura, hanno genitori cretini,! che li mantengono
      Decenni fa un noto chirurgo di trieste aveva un figlio cretino che non aveva voglia di studiare, il chirurgo era uno che veniva dalla campagna figlio di povera gente ma onesta e laboriosa, che si era davvero fatto da solo, prese il figlio e lo porto’ da mio padre gli disse tritalo e non ti preoccupare, il figliol prodigo, dopo 2 settimane di cantiere disse al padre che voleva tornare a scuola e che si sarebbe laureato, ecco una volta c’erano padri con i coglioni adesso ci sono i genitori 1 e 2 che loro stessi non sanno che cazzo sono???? maschi femmine ??? uommini o wemmine?? che cazzo di educazione possono dare ai figli se neppure loro non sanno che cazzo sono ??

      ma vaffanculo

      come dice dux

      italia merda
      italiani pecoroni!

      (si ma ogni tanto di qualcosa in piu’!)

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