In carcere in Marocco per un post blasfemo su Facebook scritto in Italia: “ha offeso l’Islam”

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Il giornale di Fratelli d’Italia racconta così la vicenda di una ragazza marocchina nata in Italia e in carcere nel suo Paese, il Marocco, per blasfemia:

In carcere in Marocco per un post su Facebook: sinistra muta su Ikram, l’italiana che “ha offeso l’Islam”

È in carcere dal 20 giugno a Marrakech, Ikram Nazih, la 23enne italiana di famiglia marocchina che su Facebook, nel 2019 dalla sua casa di Vimercate, aveva condiviso un post satirico sul Corano. Per questo post, subito cancellato, ma immediatamente segnalato dagli occhiuti fanatici islamici, la giovane è stata arrestata quando ha messo piede in Marocco.

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La giovane con doppia nazionalità è stata condannata a tre anni e mezzo di galera e a una multa di quasi 5 mila euro per offesa pubblica all’Islam.

La sentenza è stata pronunciata il 28 giugno scorso dal tribunale di primo grado di Marrakech. A luglio è prevista la sentenza d’appello.

Come riferisce il sito Africa Express, la ragazza è nata in Italia. Per la precisione a Vimercate. Ikram è cresciuta in Brianza, dove i genitori si erano trasferiti all’epoca. Oggi studia giurisprudenza all’università di Marsiglia e a metà giugno si è imbarcata su un volo con destinazione Marocco, Marrakech, dove attualmente risiede il padre. Appena sbarcata a Rabat, è stata fermata dalla polizia di frontiera. Infatti, su di lei pendeva un mandato di arresto dopo una denuncia presentata da un’associazione religiosa di Marrakech.

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Solo in un secondo tempo è stata trasferita nella città di residenza del padre. Due anni fa, nel 2019, la giovane avrebbe pubblicato sulla sua pagina Facebook un post in lingua araba un estratto del Corano “Kautar”, ribattezzandolo “versetto del whiskey“.

Ikram infatti aveva condiviso un meme in cui una Sura (capitolo 108) del Corano diventava una parodia: “In verità ti abbiamo dato il whiskey, e bevilo nel nome del tuo Signore, puro non mescolato con la Pepsi”.

Meme blasfemi come ne girano su Gesù e la Madonna. Immaginate se rischiassero una pena simile tutti coloro che scherzano su Gesù e i cristiani. Se però un credente cristiano si offende o semplicemente critica diventa un “bigotto” che non rispetta il diritto di satira.

La 23enne in carcere, che per la legge locale è marocchina in quanto figlia di un marocchino, nega il fatto e afferma che qualcun altro avrebbe condiviso il link sulla sua bacheca. Dunque non è lei l’autrice della parodia.

Non c’è nulla da fare, non capiscono. Sono culturalmente succubi alla sinistra. Pur di dare contro alla sinistra ne mimano i comportamenti e le idee. Si dicono contro lo ius soli, ma poi scrivono articoli in cui la figlia di marocchini nata in Italia viene definita ‘italiana’. Come se Giorgino giocasse per il Brasile.

Purtroppo molti – troppi – esponenti e intellettuali riconducibili ai due partiti sovranisti italiani non hanno lo spessore culturale per salvare l’Italia. Vanno educati.




25 pensieri su “In carcere in Marocco per un post blasfemo su Facebook scritto in Italia: “ha offeso l’Islam””

  1. quello che dovrebbe capitare al troll disoccupato analmente funzionale e analfabeta a 60 anni alias cagonte ‘0 scemo

I commenti sono chiusi.