Mentre il sindaco Pd si balocca con l’invito di africani in Comune, continuando a fare propaganda immigrazionista, i parenti della donna martellata quasi a morte da un africano chiedono rispetto.

Chiede rispetto per l’immenso dolore della famiglia che si stringe accanto a Daniela Viperai, la 69enne di Buonconvento ferita a martellate da un immigrato del Burkina Faso, che è passato dall’essere ospite dei contribuenti in un condominio a lui riservato dal sindaco locale, ovviamente del PD, ad un carcere dotato, come disposto dal giudice, di una struttura di osservazione psichiatrica. In pratica un’altra vacanza a spese vostre.
Ma il significato delle parole affidate a Facebook dal genero della donna, che si trova ancora in prognosi riservata alle Scotte, è anche un altro: occorre garantire la sicurezza ai cittadini. A tutti, dal primo all’ultimo.
“[…] pensate alla mia famiglia dove due bambini – scrive l’uomo, che lavora a Siena – sono riusciti a scappare sotto le minacce di un mazzuolo”. Prosegue: “E mia suocera è stata massacrata con quattro martellate. Io sono stato da solo per venti minuti ad assisterla in un lago di sangue in attesa degli aiuti. Mi sento rabbrividito”.
Tanti i commenti di affetto e solidarietà che le sue parole hanno ricevuto da una comunità rimasta profondamente toccata da quell’aggressione ad ora senza un perché. Un raptus su cui indagano i carabinieri, che le parole farneticanti riferite dall’uomo al giudice in occasione della convalida dell’arresto non hanno chiarito. A colpire i senesi ma anche gli abitanti di Buonconvento, i tanti che conoscevano la famiglia, proprietaria dell’appartamento a Follonica da decenni, la consapevolezza che sarebbe potuto accadere a chiunque. Se fosse passata un’altra persona l’africano avrebbe riservato lo stesso trattamento. Di qui la preoccupazione per la sicurezza di ognuno che la vicenda ha innescato.
Vengono col barcone per uccidere. Nel frattempo se la spassano a spese vostre su mandato del Pd.
Certo è che non esisteva alcun collegamento fra la vittima e l’aggressore. Se non quello che la famiglia di Daniela Viperai aveva un appartamento per le vacanze in via dei Pini da lunghissimo tempo. E che da qualche anno qui, in un mini-appartamento, viveva anche il suo aggressore. Stabili, per il momento, le condizioni della donna che restano gravi. E’ in terapia intensiva, la prognosi resta riservata. Tutto il paese si è stretto in modo discreto intorno ai suoi cari, ai nipotini che hanno vissuto una terribile esperienza, e alla figlia che è stata amministratore di Buonconvento.
Pd merda, zecche rosse comunistarde crepate sotto i martelli della negraglia che importate!!! !! Mi dispiace per la povera signora, ma se avesse votato pd, no, perché sarebbe stata anche un po colpa sua.
MORTE A ZECCHE E A NE(G)RI!! !! !!
Spero che il sindaco pdiota venga sodomizzato da un afroislamico al più presto.
Si, da un africano sordo: così lui dice “ahi! ahi!” e il negro capisce “Dai! Dai!” 😆