Neri si bruciano tra loro, bambini lanciati dai palazzi: il Sudafrica arcobaleno è il nostro futuro multirazziale – VIDEO

Vox
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Nella mente perversa degli integrazionisti, il Sudafrica post-Apartheid sarebbe dovuto essere una finestra sul nostro futuro. E lo è, ci mostra cosa avverrà di noi quando gli africani, in Europa, saranno abbastanza. E allora, non sarà più un problema di rigori sbagliati, ma di sopravvivenza.

Sono bastati meno di tre decenni a trasformare il ricco sudafrica razzista in un normale Paese africano. Dove saccheggi, stupri e omicidi sono la normalità.

E dove, ogni tanto, scoppiano violenze che fanno qualche centinaio di morti.

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Sui Social circolano scene di devastazioni e saccheggi dove è in atto la solita guerra civile tra africani dopo la condanna del presidente Jacob Zuma. L’erede di Nelson Mandela è accusato di corruzione, si era barricato nel suo “bunker” di Nkandla per evitare l’arresto. Proprio alla vigilia del Mandela Day, la situazione nel Paese si fa drammatica.

L’unica speranza è un golpe della minoranza bianca, che ripristini il vecchio ordine. Ma è un golpe che andava fatto negli anni ’90, quando ancora la minoranza controllava esercito e servizi di sicurezza. Ora sarebbe un bagno di sangue. Ma l’alternativa?

Il ministero della Difesa del Sudafrica nero ha schierato 25mila militari per cercare di contenere le violenze che hanno già fatto quasi un centinaio di morti. In una nota l’esercito ha spiegato di aver richiamato i riservisti. Già altri cinquemila militari erano stati dispiegati a sostegno delle forze dell’ordine.

Gran parte di queste vittime sono rimaste intrappolate nella fuga precipitosa avvenuta durante il saccheggio di diversi centri commerciali. I corpi di dieci di loro sono stati ritrovati in serata a Soweto, un’enorme township al confine con Johannesburg, diverse ore dopo che una folla aveva derubato il centro commerciale Ndofaya.

Nonostante l’appello alla calma delle autorità e il dispiegamento di circa 2.500 soldati, martedì migliaia di sudafricani hanno continuato a radunarsi per spogliare capannoni e negozi, soprattutto a Durban, una grande città portuale sull’Oceano Indiano.

Zuma, 79 anni, è stato condannato perché, a febbraio, non si è mai presentato a testimoniare davanti alla commissione che lo vede imputato per corruzione. È accusato di aver preso tangenti sulla fornitura di armi della società francese Thales al Sudafrica. Come scrive Africa-Express, durante la sua presidenza dal 2009 al 2018 il delfino di Nelson Mandela, quarto presidente del Sudafrica del dopo apartheid, ha collezionato 783 accuse. Vanno dalla corruzione al riciclaggio di denaro, dall’evasione fiscale ai traffici illeciti.




16 pensieri su “Neri si bruciano tra loro, bambini lanciati dai palazzi: il Sudafrica arcobaleno è il nostro futuro multirazziale – VIDEO”

  1. Figuriamoci se non dovevano esserci di mezzo certi francesi. Si parla di Africa, no? Mi sa che le dirigenze francesi stanno all’Africa come quelle USA stanno al centro e sud America.

  2. E’ troppo tardi per i sudafricani bianchi riprendere l’intero loro paese, che comunque sarebbe, peggio di prima, pieno di neri. L’unica cosa che potrebbero fare, avendo la possibilità di acquistare armi, addestrarsi, ed avere qualche sponsor internazionale, è rivendicare un territorio piccolo, con sbocco al mare, e staccarsi dal Sudafrica. Il resto lo farà la storia e il tempo e se le nazioni africani vorranno la guerra, assaggeranno il valore militare degli angloboeri. Ancora una volta.

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