Immigrati, la maggioranza in Italia non lavora: 2,8 milioni scrocconi

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Dicono che abbiamo bisogno di immigrati. Poi scopri che oltre la metà degli immigrati che vivono in Italia non lavorano.

In pratica: pesano sul welfare. E sono dati del 2019, prima del lockdown che sta causando milioni di disoccupati.

Migranti, nel 2019 il 10,7% di occupati
Secondo il rapporto “Gli stranieri nel
mercato del lavoro in Italia”pubblicato
sul sito del ministero del Lavoro,
nel 2019 gli stranieri occupati sono
stati 2.505 mln, il 10,7% del totale.

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I settori in cui sono maggiormente im-
piegati sono: servizi collettivi e per-
sonali (642mila), industria (466mila),
alberghi e ristornati (263 mila), com-
mercio (260 mila) e costruzioni (235
mila). Il tasso di occupazione tra i
cittadini extra Ue è 60,1% stabile ri-
spetto al 2018,tra i comunitari è 62,8%
in calo di 0,7%.

E’ bizzarro che che in Italia ci siano immigrati che non lavorano. In parte sono i figli e le mogli degli immigrati, un effetto dannoso dei famigerati ricongiungimenti familiari, che hanno trasformato un’immigrazione per lavoro in una di ‘ripopolamento’ e che campano di sussidi familiari. Ma ci sono anche un 40 per cento di immigrati disoccupati.

Secondo ISTAT vivevano in Italia nel 2019, esclusi i clandestini, 5.306.548 di immigrati. In pratica abbiamo più immigrati nullafacenti in Italia che immigrati che lavorano: 2.801.548 contro 2.505.000

Lo sospettavamo. Questo significa che, anche prima del lockdown, l’Italia poteva rimandare a casa 2.505.000 immigrati regolari senza problemi. Che ci fanno in Italia, oltre occupare i posti negli asili nido e nelle case popolari?




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