FIGLI DI IMMIGRATI A CACCIA DI ITALIANI: CIRCONDATO, FIGLIA E MOGLIE MOLESTATE E A LUI SPEZZANO LE DITA

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Scene di ordinaria prepotenza, alle 22, in piazza D’Azeglio dove da tempo staziona un gruppo di giovanissimi pronto ad aggredire e fare a botte con chiunque. Vittima dell’aggressione, nella sera di lunedì 12 luglio, David Bianchi, commerciante, titolare del negozio di abbigliamento Lungocanale nella vicina via Garibaldi. «Era rientrato a casa da una cena», racconta, «e sono uscito senza portare con me neppure il cellulare, per l’ultima passeggiata del nostro cagnolino». Quando Bianchi arriva in piazza D’Azeglio, nei pressi della biglietteria del Ctt Nord, viene subito apostrofato da uno dei ragazzi presenti: «Che cz…o guardi?». Lui, sovrappensiero, risponde con il classico: «Che dici?». A quel punto il giovane fa il getto di indicarsi i genitali e l’atto che a suo dire il passante dovrebbe fare, poi gli getta addosso ciò che stava bevendo. «Ho fatto per andargli incontro», prosegue la ricostruzione di quei momento, «e un altro ragazzo mi si è avvicinato e mi ha dato una spallata. Altri tre me li sono ritrovati intorno».

Quando è chiaro che le cose possono mettersi male, Bianchi cerca un telefono pubblico per poter chiamare le forze di polizia. «La Volante», continua il commerciante, «è arrivata dopo 45 minuti. Sono stati molto gentili e professionali, ma mi hanno spiegato che ci sono solo una Volante e un’auto dei carabinieri in servizio di notte per tutta la Versilia. Mi chiedo cosa sarebbe accaduto se al mio posto ci fossero stati un anziano o una mamma con un bambino che avrebbero anche potuto cadere se spintonati in malo modo». E non è sola teoria. Perché mentre Bianchi attendeva l’arrivo della polizia, «sono arrivati in bicicletta due energumeni, uno dei quali mi ha detto: “Vai via perché qui finisce male”».

Una volta ricostruito l’accaduto, i poliziotti hanno identificato due ragazzi, entrambi di origini straniere, residenti rispettivamente a Lucca e Capannori.

«Sono tutti giovanissimi», testimonia il commerciante: «Non avranno più di 16-17 anni». E sono la “banda” che staziona più o meno costantemente alla biglietteria dell’azienda dei trasporti, in piazza D’Azeglio. «Ai vigili urbani che sono arrivati in piazza», sottolinea il commerciante, «ho affidato un messaggio chiaro per la comandante: meno presenza alle inaugurazioni e più controllo della sicurezza in città».

Loro non hanno bisogno del pass vaccinale per venire in Italia a rompere i coglioni. Il Parlamento, invece di pensare all’abrogazione dei famigerati ricongiungimenti familiari, che ci riempiono di questa feccia, pensa ai capricci degli attivisti gay.

Sempre a Viareggio, proprie ieri sono stati identificati i figli di immigrati che hanno massacrato un italiano che difendeva moglie e figlia dalle loro pretese sessuali:

La vittima aveva parlato di un attacco ingiustificato, violento in piena Passeggiata di Viareggio: un pestaggio in piena regola solo per aver difeso la moglie e la figlia. Ma nella giornata di ieri il nucleo radiomobile dei carabinieri viareggini hanno identificato e denunciato alla Procura di Lucca ed alla Procura dei Minori di Firenze tre giovani, di cui un minorenne, che sono stati ritenuti responsabile della violenta aggressione avvenuta nella tarda serata del 29 giugno scorso da un uomo di 43 anni, residente a Massarosa, mentre passeggiava sul lungomare.

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Secondo quanto ha raccontato l’uomo al Tirreno al momento della violenza, la famiglia si trovava all’altezza del Sa Playa quando sono passati due ragazzini che li hanno avvicinati e hanno offeso la figlia quindicenne dell’uomo e aver rivolto apprezzamenti poco lusinghieri anche alla donna. I giovani si sono allontanati continuando a fissare le due donne. A quel punto l’uomo si è fatto avanti verso di loro chiedendo se avessero dei problemi. Da lì è partita la violenza: dal vicolo sono spuntati altri giovani che hanno aggredito il 43enne da dietro. Uno di loro aveva una bottiglia in mano e l’ha spaccata addosso al malcapitato. In quei momenti concitati e poi un cazzotto in un occhio e botte con sedie e tavolini nell’indifferenza totale delle persone che passavano in quel momento. L’uomo è stato dunque trascinato via dalla famiglia grondante di sangue. È stata chiamata un’ambulanza e le forze dell’ordine ma al loro arrivo gli aggressori se l’erano già data a gambe.

La vittima dell’aggressione è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale Versilia: i medici avevano dato una prognosi di almeno un mese per numerose ferite. Il referto riportava infatti due dita fratturate, contusioni su tutto il corpo, retina danneggiata.

A quel punto sono partite le attività di investigazione. I militari hanno acquisito e analizzato delle immagini di telecamere di sorveglianza di alcuni esercizi commerciali della zona vicina al luogo dell’aggressione. Sono stati sentiti alcuni testimoni e passate al vaglio delle immagini scattate al momento dell’episodio. Tutti questi elementi hanno consentito di raccogliere prove a carico dei giovani denunciati. I ragazzi sono stati anche riconosciuti «senza ombra di dubbio anche dalla vittima stessa».

I tre giovani sono stati dunque denunciati: si tratta, secondo le fonti militari, di due diciottenni e di un sedicenne che adesso dovranno rispondere del reato di «lesioni personali aggravate in concorso». I tre inoltre, in considerazione della gravità del fatto e della condotta violenta posta in essere, saranno proposti per l’applicazione della misura di prevenzione del “daspo urbano”, ovvero il divieto di accedere a Passeggiata di Viareggio per motivi di ordine pubblico. —

Sappiamo che sono stranieri anche questi perché, nonostante la censura delle autorità, lo aveva rivelato la vittima:

Massacrato da 10 migranti perché difende moglie e figlia dalle loro avances: dita spezzate e retina danneggiata




5 pensieri su “FIGLI DI IMMIGRATI A CACCIA DI ITALIANI: CIRCONDATO, FIGLIA E MOGLIE MOLESTATE E A LUI SPEZZANO LE DITA”

  1. È più facile che siano i bravi nipotini di Maometto I cui genitori vanno a prei per Saman, davanti alle nostre chiese. Taqiyya non va più via. 😠😠😠

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