The Econmist contro l’Italia: “Ha vinto una squadra senza giocatori di colore”

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The Economist non è soltanto il giornalino dell’oligarchia internazionalista anglosassone, è anche di proprietà dell’apolide per eccellenza, il liquidatore della Fiat John Elkann.

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L’articolo inizia preoccupandosi dell’assenza di giocatori non italiani nell’Italia, a differenza del resto delle nazionali occidentali.

La finale di Euro 2020 tra Italia e Inghilterra è stata sorprendente, non solo per lo scontro di stili calcistici nella partita stessa, ma anche per le correnti socio-politiche di fondo che vorticavano tra le due squadre e che hanno affrontato temi come il nazionalismo, l’internazionalismo e sensibilità razziale.

Come ogni evento sportivo può avere un impatto sulla politica, ha indubbiamente favorito la destra. L’aspetto più sorprendente della squadra italiana di 26 uomini, prima di entrare in campo, è che è l’unica tra le concorrenti, che non include un solo giocatore considerato di colore (sebbene tre di loro siano nati in Brasile sono di origine italiana). La pubblicazione della foto di squadra ha suscitato una valanga di critiche sui social media, soprattutto in Francia. Altre critiche si sono concentrate sull’approccio ambivalente della squadra, che si è inginocchiata contro il razzismo. Solo alcuni italiani si sono inginocchiati prima della partita contro il Galles. Hanno poi preso la strana decisione di farlo tutti, ma solo se la squadra avversaria ha fatto lo stesso.

Poi un bizzarro – e falso – tentativo di ribaltare la realtà:

Quasi tutti i paesi hanno imparato che la diversità nello sport paga dividendi, persino medaglie e coppe. L’Italia, sebbene la sua popolazione immigrata sia più piccola e più recente di quella di Francia o Gran Bretagna, non fa eccezione. Fiona May, atleta britannica di origine giamaicana diventata italiana per matrimonio, ha vinto due volte l’oro per l’Italia ai mondiali di atletica leggera. Mario Balotelli, nato in Italia da genitori ghanesi, ha collezionato 36 presenze da attaccante nella nazionale di calcio tra il 2010 e il 2018.

Ma infatti, l’Italia con Balotelli ha vinto due Mondiali di fila e centinaia di medaglie con gli atleti importati: in realtà quasi nessuna. Ma anche fosse: che te ne fai di una medaglia nel salto in lungo se questo significa più stupri nelle tue strade? E’ socialmente accettabile secondo il giornalino di Elkann, aumentare la tua popolazione di 100mila neri in cambio di una medaglia e – statisticamente – qualche centinaio di stupri in più?

Poi la disperazione. Secondo loro, visto che vinciamo senza neri, abbiamo bisogno di più neri in nazionale. Non fa una piega:

Ma uno dei motivi per cui i giovani talenti sportivi di colore in Italia non sono guidati dalle nazionali giovanili all’inizio della loro carriera è che non sono italiani. Ed è così che Salvini e Meloni vogliono che rimanga.

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La legge sulla cittadinanza italiana è una forma modificata della legge sul sangue, in base alla quale viene ereditato il diritto alla cittadinanza. I figli nati in Italia da genitori immigrati generalmente non possono chiedere di diventare italiani prima di aver compiuto 18 anni, e solo se hanno vissuto in Italia ininterrottamente dalla nascita. Alcuni non lo fanno mai. Circa 5 milioni di persone che parlano l’italiano come lingua dominante, spesso con accenti e inflessioni tipiche delle regioni italiane, continuano a essere considerate straniere.

Quando è stato eletto capo del Partito Democratico di centrosinistra (PD) all’inizio dell’anno, Enrico Letta ha detto che avrebbe fatto della modifica della legge una priorità per consentire una qualche forma di destra del suolo, secondo la quale il diritto alla nazionalità deriva da il luogo di nascita. Il suo annuncio ha suscitato aspre critiche, non solo dalla signora Meloni, all’opposizione, ma anche dal suo alleato teorico, il signor Salvini.

Dopo la partita di domenica, entrambi i leader del partito hanno twittato le immagini dei membri della squadra italiana in festa, grandi sorrisi su tutti i volti. Il fatto che nessuna di queste facce sia nera non farà male a nessuno dei politici. Con i calciatori britannici neri che hanno perso i rigori e sono stati vittime di insulti razzisti online, la grande notte del calcio europeo non è stato un grande momento per il multiculturalismo.

L’Italia è il loro nemico perché è l’ultimo bastione sano dell’Europa occidentale. E’ un esempio. Pensate cosa potrebbero avere pensato i milioni di inglesi e francesi ad avere visto il nostro trionfo a Wembley senza nemmeno un estraneo.

Ha ragione il giornalino: è stata una grande notte, e un dramma per il multiculturalismo.

Ricordiamo:




13 pensieri su “The Econmist contro l’Italia: “Ha vinto una squadra senza giocatori di colore””

  1. Le olimpiadi non sono meglio del calcio. E’ sempre culto del corpo (naturalismo) e altre ideologie massoniche in ossequio all’uguaglianza e alla fratellanza tra i popoli (antirazzismo, femmina che gioca a calcio, ecc.) Lo sport bisogna iniziare a odiarlo. Altro che “nazionale italiana bianca”…

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