Sara Cunial, la deputata eletta con il M5s in Veneto, ora nel gruppo Misto, ha denunciato, ultima tra i tanti, di essere stata cancellata da Facebook.
“Ci sono sempre meno spazi liberi, in cui parlare liberamente. Ne creeremo di nuovi. Non saranno le censure di Facebook, o di altri, a impedirmi di far sentire la nostra voce. La paura delle parole, tipica di ogni regime, è anche l’indice della sua debolezza”. Così Sara Cunial, denunciando ai suoi 25mila iscritti a Telegram la cancellazione della pagina Fb.
Gli altri parlamentari festeggeranno, perché sono mediamente dei deficienti, e non si rendono conto che l’attacco ad un rappresentante del popolo è un attacco a tutta la democrazia, quando è un privato, oltretutto straniero, a decidere chi in Italia ha diritto di tribuna.
Ragionamenti come “Io sto su Facebook ma tanto non gli dò i miei dati perché al limite li metto falsi” non servono assolutamente a nulla, e mostrano solo quanto sia sprovveduto chi li fa. Pensate davvero che un colosso mangiasoldi internazionale come Facebook, finanziato da fondi d’investimento americani e arabi (non certo dal pupazzo prestanome Zuckerberg), si faccia “fregare” così facilmente da voi dilettanti allo sbaraglio?
Facebook tiene traccia di qualsiasi movimento voi facciate (anche fuori dal sito/app, quando gli è possibile) attraverso sofisticate tecniche di “fingerprinting” incrociato. Tutti i vostri movimenti, e tutte le vostre parole, anche quelle false, vengono accuratamente conservati e analizzati e sono la base per costruire il vostro profilo personale. Scrivere vaccate e cazzeggiare sono ulteriori elementi utilissimi a Facebook (vuole proprio tutto questo) che consentono di profilarvi e identificarvi anche più facilmente.