Patronaggio invia robot a cercare clandestini in fondo al mare: ossessionato

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Siamo fuori dalla realtà. Abbiamo burocrati che hanno un budget illimitato a spese dei contribuenti. Un megalomane di una qualsiasi procura può ordinare ricerche milionarie con mezzi costosissimi senza alcuna responsabilità politica. Non sono indipendenti, sono irresponsabili.

Il robot per la ricerca dei 9 clandestini dispersi nel naufragio, avvenuto fra Lampedusa e l’isolotto di Lampione lo scorso 30 giugno, dovrebbe essere operativo a partire da martedì. Il barcone, dopo essersi ribaltato e dopo aver fatto finire in acqua tutti i clandestini che vi erano a bordo pare che possa essersi adagiato a circa 60 – 70 metri di profondità.

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E’ lì che Patronaggio vuole inviare un costoso robot a cercare i suoi cadaveri. Perché non si butta via nulla.

Prima sarà necessario localizzarlo con precisione e poi si potrà procedere a far immergere il robot della Guardia costiera. I sub non sono infatti abilitati a scendere fino a queste profondità.

A pensare all’utilizzo del robot per appurare se i 9 clandestini siano rimasti o meno intrappolati nel relitto è stato infatti il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio. La Procura, subito dopo l’accaduto, ha infatti aperto un’inchiesta sia sul naufragio che sul favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.




7 pensieri su “Patronaggio invia robot a cercare clandestini in fondo al mare: ossessionato”

  1. ricordo ancora il caos successivo all’affondamento della bagnarola albanese che speronò una nave militare italiana nell’adriatico tanti anni fa….

    1. Veramente la nave militare italiana fece affondare quella albanese causando una strage… e il governo di allora era di sinistra, gli stessi che oggi volevano mettere in galera Salvini per non aver ucciso nessuno, incredibile.

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