I media austriaci riportano il ritrovamento del corpo di una ragazzina di 13 anni in un parco a Vienna: ammazzata dai soliti immigrati.
La polizia ha arrestato due stranieri di 16 e 18 anni: sono richiedenti asilo afghani.
Uno di loro era già stato denunciato dalle autorità austriache per droga e violenza.
L’omicidio nelle prime ore di sabato mattina a Vienna, il corpo della ragazzina è stato trovato intorno alle sette del mattino sul prato lungo la strada in Viktor-Kaplan-Straße. La ragazza giaceva morta appoggiata a un albero. Ci sono volute ben 24 ore per identificare il corpo della 13enne.
Dopo la pubblicazione della descrizione della vittima, i genitori hanno contattato la polizia di Tulln (Bassa Austria).
L’autopsia ha mostrato che la tredicenne è morta in circostanze particolarmente brutali, con tracce che mostrano soffocamento, violenza sessuale e forse drogata, e aveva lividi sul collo e sul petto. La polizia ha inoltre stabilito che il luogo in cui è stato scoperto il corpo non era il luogo del crimine, ma che la ragazza è stata successivamente trasportata lì. Si sospetta che sia stata uccisa in un appartamento o in una casa. Intanto continuano le indagini sul perché la tredicenne della Bassa Austria fosse a Vienna e chi conoscesse lì.
“Uno di loro era stato già denunciato dalle autorità austriache per violenza e droga. ”
È questo il punto focale della questione; lo straniero che commette reati (premesso che non dovrebbe entrare in Europa comunque) non deve avere una seconda possibilità.
Ormai si è capito che trattare – in sede giurisdizionale – i delinquenti stranieri con benevolenza significa lanciare agli stessi messaggi di incoraggiamento a perpetrare reati e scorribande.