Variante indiana, allarme di Crisanti per l’autunno: colpa governo se non controlla frontiere

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“Se tornerà il virus, non sarà responsabilità degli italiani”. Il professor Andrea Crisanti si esprime così mentre tutta Italia, con l’ingresso della Valle d’Aosta, si appresta a diventare zona bianca. “Credo si debba disintinguere tra quello che si dice alle persone e quello che viene permesso. Se il messaggio è ‘zona bianca in tutta Italia’, poi non si può dire alle persone ‘state attenti’. Se il virus tornerà in autunno, non dipenderà dal comportamento degli italiani ma delle misure che il governo metterà in campo per contrastare l’epidemia: tracciamento, sequenziamento e controlli alle frontiere”, dice Crisanti a Otto e mezzo. “Agli italiani viene data la zona bianca dopo 14 mesi di sofferenza, non gli si può dire ‘state attenti’. La battaglia si gioca sul piano politico e dell’organizzazione. Siamo pronti? Penso che non ci siamo. Se ci sarà un ritorno del virus, spero di no, dipenderà dalle misure dell’autorità politica e sanitaria”, aggiunge.

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Ora i riflettori sono accesi sulla variante delta. “La situazione sta preoccupando seriamente il governo britannico, quindi non deve lasciarci indifferenti. Per la prima volta abbiamo una variante che sfugge alla prima vaccinazione, si è protetti solo con la seconda. La variante colpisce in modo particolare le persone che non si sono vaccinate, con una variante così aggressiva se uno non è vaccinato prima o poi viene colpito”.

Se già pochi mesi dopo i vaccini è spuntata una variante capace di saltare la prima dose e in parte anche la seconda, come si può pensare che presto ne arriverà una che le salta entrambe? E questo proprio per la vaccinazione di massa in piena pandemia che, come aveva avvisato Montaigner, sta selezionando varianti sempre più aggressive.




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