Migrante stupra tre ragazzine a Perugia: una massacrata, un mese di prognosi

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Dodici anni di reclusione per violenza sessuale nei confronti di tre ragazzine. È la sentenza di condanna emessa nei confronti di Fernando Polzoni, il 20enne originario dell’Ecuador residente a Bastia Umbra, arrestato lo scorso giugno dai carabinieri di Perugia dopo l’aggressione sessuale in un vicolo del centro storico nei confronti di una studentessa di 15 anni che uscirà da quella notte da incubo con una prognosi superiore a un mese e ferite all’animo difficili da risanare.

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Quella stessa sera, tra alcol ed eccessi, l’imputato tenterà di baciare anche un’amica della ragazzina. La decisione è stata assunta dal giudice per l’udienza preliminare Margherita Amodeo al termine del procedimento con rito abbreviato con cui il giovane ha deciso di essere giudicato. Gli avvocati difensori Daniela Paccoi e Guido Rondoni avevano sollecitato la richiesta del rito condizionato all’esito di una perizia psichiatrica, poi respinta dal giudice nel corso della prima udienza.

Dopo l’arresto per la violenza in centro storico il fascicolo venne riunito con un altro, dal momento che Polzoni era stato denunciato per un episodio accaduto cinque mesi prima nel parcheggio di un centro commerciale a Corciano ai danni di una ragazzina di 13 anni. Costretta anche a lei a subire, secondo l’accusa, atti sessuali contro la sua volontà.

La perizia medico-legale, disposta dal giudice e affidata al medico legale Anna Maria Verdelli e alla ginecologa Gabriela Baiocchi, confermò le accuse.

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Nei confronti delle due ragazzine stuprate i periti avevano stabilito la compatibilità tra le lesioni riscontrate in ospedale (nel caso del centro storico la notte stessa, nell’altro alcuni giorni dopo i fatti) con le denunce presentate, mentre nessuna perizia – se non sulle carte – è stata fatta per le altre vittime.

Successivamente emerse anche un’altra violenza nei confronti di una 17enne, consumata la notte di Capodanno del 2019, ma su questo episodio è stata dichiarata l’improcedibilità in quanto l’imputato non aveva ancora compiuto la maggiore età all’epoca dei fatti e la competenza, in questo caso, sarà del tribunale per i Minorenni.

Durante l’interrogatorio con il pubblico ministero, Polzoni confessò le violenze, raccontando dell’abuso di alcol e stupefacenti e dichiarandosi pentito per tutto.  Dopo aver trascorso un periodo in carcere e successivamente agli arresti domiciliari, il giovane ha trovato una collocazione all’interno di una comunità per intraprendere un nuovo percorso.

Ieri in aula il giudice ha anche disposto le provvisionali immediatamente esecutive da liquidare alle tre parti civili costituite, rappresentate dagli avvocati Giusi Mazziotta, Elena Cristofari e Silvia Corbucci. La difesa di Polzoni potrebbe valutare di ricorrere in appello.

Ma vedi di ricorrere a casa tua, stupratore.