Il fratello di Saman: “Da noi quelle come lei vengono lapidate”

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“Quando una ragazza smette di essere musulmana viene uccisa”, tramite lapidazione. Parole agghiaccianti, che emergono dall’ordinanza di applicazione coercitiva, pubblicata dalla Nazione, emessa nei confronti dei genitori, dello zio e dei cugini di Saman Abbas, la 18enne pakistana scomparsa da Novellara (Reggio Emilia) più di un mese fa.

Saman, dicevano, non rispettava il Ramadan, aveva iniziato a truccarsi, a vivere all’occidentale e si rifiutava di sposare il cugino con cui i genitori avevano già combinato il matrimonio. Anche per questo, la ragazza era “vittima di violenze e coercizioni da parte del padre”, tanto da decidere di andarsene. I comportamenti della ragazza non erano visti di buon occhio dai familiari: “Indubbiamente che nella famiglia della giovane, la irrequietezza e inosservanza dei precetti tradizionali e religiosi fosse vissuta come estremamente problematica e offensiva dell’onore famigliare”, si legge in uno stralcio dell’odinanza pubblicata dalla Nazione.

A confermarlo è stato il fratello 16enne di Saman che, per primo, ha aperto uno squarcio nel velo che copriva i segreti della famiglia Abbas: “Nella nostra cultura, va bene quando una ragazza scappa di casa, ma quando smette di essere musulmana lei viene uccisa”, ha spiegato rispondendo a specifiche domande postegli dagli inquirenti.

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“Nel nostro Corano c’è scritto che se uno smette di essere musulmano, deve essere sepolta viva con la testa fuori dalla terra e poi uccisa con lancio di sassi contro la testa- ha spiegato il 16enne- In Pakistan viene fatto. Nel Corano è scritto così, ma io non l’ho mai visto. Tutti i miei parenti mi raccontano queste cose”.

Parole che rendono ancora più concreto il sospetto degli inquirenti, convinti che Saman sia stata uccisa dallo zio Danish Hasnain. Non lapidata, ma strangolata, stando al racconto del fratello della giovane: “Secondo me l’ha uccisa strangolandola, perché quando è venuto a casa non aveva nulla in mano”. Insieme allo zio, ricercato in Europa, sono indagati i genitori della ragazza, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, e due cugini.

Non si comprende perché dobbiamo entrare in contatto con queste ‘culture’ lasciandole entrare in Italia. I pakistani e i musulmani in generale non dovrebbero potere migrare in Italia.




4 pensieri su “Il fratello di Saman: “Da noi quelle come lei vengono lapidate””

  1. …“Il fratello di Saman: “Da noi quelle come lei vengono lapidate”…

    IUS CULTURA!!!!!!!!

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