Quattro rapine in due ore: AFRICANI ARMATI DI COLTELLO A CACCIA DI ITALIANI

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Giovane, terrorizzata ma è riuscita in quei pochi drammatici attimi a restare lucida frenando una reazione istintiva che avrebbe però potuto risultare pesante per il suo fidanzato (un cesenate di qualche anno più grande) che, davanti a lei, era sotto la minaccia di un coltello da parte dei due nordafricani che nella stessa serata hanno compiuto rapine a raffica, dinamiche tutte simili. Così una studentessa cesenate di 19 anni, in attesa dell’esame di maturità, venerdì sera ha sventato un colpo ai propri danni in centro verso le 22,30. Alla giovane il complice di chi teneva l’arma ha cercato di strappare collana e borsetta ma lei ha urlato, resistito così i due malviventi si sono dileguati a mani vuote verso i giardini di Serravalle. La ragazza è poi scoppiata in un pianto a dirotto, sopraffatta dal panico. Il giorno dopo è più tranquilla, lucida e ‘fotografa’ quei momenti ad altissima tensione che è riuscita ad affrontare senza farsi vincere dall’istinto.

Lei e il suo fidanzato eravate andati a prendere un gelato.

“Proprio così, in via Fratelli Bandiera. Stavamo percorrendo via Cesare Battisti per tornare all’auto, erano circa le 22,30. La strada era desolata, purtroppo quasi…”.

Infatti sono spuntati quei due giovani nordafricani che nella stessa serata hanno effettuato almeno altre quattro rapine.

“A mio avviso avevano tra i 18 e i 20 anni. Erano in mezzo alla via, noi sul marciapiede. Hanno chiesto una sigaretta ma ho subito intuito quello che sarebbe accaduto. Abbiamo solo fatto in tempo a dire che non fumiano”.

E hanno rivelato il loro reale obiettivo.

“Uno dei due ha bloccato il mio fidanzato tenendo in mano un coltello tipo ‘spadino’. L’altro ha cercato di strapparmi dal collo la collana e dal braccio la borsetta, ho urlato e resistito”

Cosa ha pensato in quei momenti?

“D’istinto di sferrargli un calcio ma ho valutato subito che il complice avrebbe fatto del male al mio ragazzo, anzi ne sono certa. Così ho gridato con quanto fiato avessi in gola. Loro sono fuggiti a mani vuote, verso i giardini di Serravalle”.

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E’ riuscita a stare lucida.

“Subito sì, poi sono crollata. E’ stato più bravo il mio fidanzato, rimasto sempre calmo. Per fortuna, una mossa fuori luogo e sarebbe stato un guaio per tutti. Si sono rivelati importanti comunque i continui consigli di mio nonno, una vita in polizia, di non agire mai d’istinto e memorizzare il maggior numero di dettagli sui rapinatori. Ho una buona memoria visiva, ho fatto così. Il mio ragazzo invece ricorda ben poco”.

Avete chiamato subito polizia o carabinieri?

“No, la reazione è stata quella di scappare, di parlare con la mamma e il nonno. Ora stiamo pensando alla denuncia”.

Non ci sono stati testimoni.

“Non credo, mentre scappavamo una persona stava girando l’angolo e arrivando”.

Cosa consiglierebbe a chi si trovasse in una disavventura del genere considerato che sempre venerdì sera quella coppia ha colpito almeno altre quattro volte?

“E’ successo tutto in un flash, comunque di stare calmi, non prendere decisioni affrettate. E’ dura, l’ho provato, ma è l’unico modo. Sono convinta che se avessi reagito con un calcio, il mio compagno sarebbe stato colpito col coltello”.

Anche noi abbiamo un consiglio a chi vive nelle città italiane: armatevi – regolarmente – e sparate per primi.




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