Diventa italiano dopo adozione e inizia a stuprare ragazze

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Condannato alla pena di 8 anni il brasiliano Orianderson Venturi – dal nome dei genitori adottivi – che, nella notte tra il l’1 e il 2 dicembre 2018, violentò una giovane a Bologna.

Diventa italiano dopo adozione: stupratore seriale di ragazze

La ragazza, all’epoca 25enne, riconobbe il suo aggressore quando a giugno del 2019 fu arrestato dalla squadra mobile nel giardino del Dopolavoro ferroviario di via Sebastiano Serlio.

Il Gup del Tribunale di Bologna, Domenico Truppa, ha condannato alla pena di 8 anni, in rito abbreviato, Orianderson Venturi, brasiliano naturalizzato italiano, che era accusato di aver violentato una ragazza, all’epoca 25enne, nella notte tra l’1 e il 2 dicembre 2018 nel parchetto di via Ferruccio Parri, a Bologna. La pm Rossella Poggioli aveva chiesto una condanna a 4 anni e 6 mesi.

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La vittima di quello stupro consumato nella notte tra l’1 e il 2 dicembre 2018 nel parchetto di via Ferruccio Parri, riconobbe il suo aggressore quando l’uomo a giugno 2019 fu arrestato dalla squadra mobile della polizia per aver violentato un’altra ragazza, a pochi passi di distanza, nel giardino del Dopolavoro ferroviario di via Sebastiano Serlio.

Orianderson Venturi, 33 anni, sarebbe dunque un predatore seriale: nel suo passato c’è anche una terza denuncia per violenza sessuale sporta nel 2016 dalla sua fidanzata di allora.

Fuori dal tribunale, nonostante la zona rossa, un presidio della Rete dei Comunisti di Bologna ha manifestato per protestare «contro il tentativo di far passare elementi di disagio personale come attenuanti per quello che ha fatto». La vittima, assistita dall’avvocato Marina Prosperi, all’epoca aveva 25 anni. Aveva trascorso la serata in discoteca con alcune amiche al Kindergarten di via Ferrarese. Intorno alle 4 del mattino, non trovando più le amiche e con il telefonino scarico, aveva deciso di rientrare a casa a piedi. Ma lungo lo strada aveva incontrato Venturi, che si era offerto di accompagnarla. Poi però aveva iniziato a baciarla e al suo rifiuto l’aveva minacciata dicendo di avere un coltello in tasca e costringendola a seguirlo dietro un’aiuola, dove si consumò la violenza. Finito l’incubo, la ragazza era tornata in strada, dove era stata soccorsa da due ragazze che tornavano a piedi dallo stesso locale, che l’avevano trovata in stato di choc e con gli abiti strappati. I controlli medici all’ospedale Maggiore confermarono poi gli abusi. La vittima parlò subito di un uomo che sembrava sudamericano, ma dalle foto segnaletiche mostrate dalla polizia per il riconoscimento non riconobbe nessuno.

Venturi, nato in Brasile ma naturalizzato italiano perché adottato da una famiglia bolognese, nella notte del 2 giugno 2019 violentò un’altra ragazza di 24 anni nel parco del Dopolavoro ferroviario. Ma in quel caso, nel giro di una settimana, la polizia chiuse il cerchio, grazie ai dettagli sul suo abbigliamento forniti dalla vittima e alla testimonianza di un cameriere di un pizzeria all’interno del parco, che lo conosceva di vista e lo aveva visto quella sera aggirarsi nei dintorni. Dalle foto diffuse al momento dell’arresto dalla polizia, la prima vittima insieme al suo avvocato è riuscita a riconoscere il suo stupratore. Il processo per la seconda violenza si era già concluso con rito abbreviato e Venturi stava scontando in carcere una pena di 5 anni.

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