“[…] dove sta il trucco? Il trucco sta nel fatto che il passaggio successivo non sarà soltanto legato al fatto che per potere mantenere l’integrità e la salute nel futuro (al di là che la questione del Covid continui o non continui) bisognerà introdurre dall’esterno continuamente delle sostanze esogene che permetteranno all’individuo di proteggersi dalle malattie e a chi governa la società di introdurre delle sostanze che in qualche modo rappresentino la struttura di controllo fondamentale della società stessa.
Basta leggere i documenti di Davos o quelli della Fondazione Bill&Melinda Gates, nei quali si dice che soltanto con il microchippamento generale della società si potrà sapere esattamente qual è lo stato di salute di tutti gli abitanti della Terra, sapere dove si trovano, sapere come si muovono.”
Già esistono gli smartphones e come se non bastasse, gli smartwatch.
E ci sono anche le telecamere con software di riconoscimento facciale.
Un chip per quanto minuscolo, sarà sempre un corpo estraneo e poi deve avere una sicura fonte di alimentazione elettrica in corrente continua per funzionare pienamente.
Dettaglio tecnico: no, anche se fosse un chip non sarebbe necessaria alimentazione a pile. Siamo immersi nelle onde elettromagnetiche, bastano quelle. Come per la radio a galena, la cimice sovietica di Theremin, le etichette antifurto. Ad esempio i chip che per legge andrebbero impiantati sui cani non hanno alimentazione interna (“RFID passivo”), ricavano l’energia necessaria al loro funzionamento dalla radiofrequenza emessa dal “lettore”. Idem carte e documenti elettronici NFC. Ma non sarebbe un vero e proprio chip come quelli, piuttosto “quantum microdot” o roba del genere. Il futuro è adesso… e ci coglie impreparati.
I microchip per farci diventare sterili e non poter più procreare. Io sarei stato d’accordo se fosse stato fatto ai ne(g)ri in Africa perché si riproducono in maniera eccessiva.