PATRONAGGIO CHIEDE ARCHIVIAZIONE PER RACKETE: AVEVA IL DIRITTO DI SPERONARE MOTOVEDETTA ITALIANA

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Una richiesta accettata sempre nella mattinata di questo mercoledì. La trafficante umanitaria tedesca, pur avendo messo in pericolo la vita di militari italiani, non subirà alcun processo: “I pm dicono che Carola Rackete non va processata? Lascio giudicare loro – è stato il primo commento dell’ex ministro Matteo Salvini – Dico solo che nel 2019, alla data di oggi, sbarcarono 1.200 clandestini. Adesso siamo a quasi 14mila”.

La Procura di Agrigento ha chiesto l’archiviazione per Carola Rackete, la speronatrice dalla nave Sea Watch, che ha forzato due estati fa l’ingresso al porto di Lampedusa speronando una motovedetta italiana. Rackete era stata arrestata per “resistenza o violenza nei confronti di una nave da guerra”. Adesso il Procuratore, il noto Luigi Patronaggio, ha chiesto l’archiviazione del caso perché la comandante aveva “il dovere di portare i migranti in porto”.

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Capito? Aveva il ‘dovere’ di traghettare clandestini in Italia.

Secondo la fantasmagorica Procura di Agrigento la signora avrebbe agito per stato di necessità: aveva il “dovere di portare i migranti in un porto sicuro” non potendo più garantire la sicurezza a bordo delle 42 persone soccorse 17 giorni prima, che l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini non voleva far sbarcare.

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Dopo essere arrivata di notte davanti al porto di Lampedusa, nonostante il divieto dell’allora ministro Salvini, invocò lo stato di necessità e ribadì la richiesta di sbarco immediato. Poi, non ottenendo alcuna risposta, decise di forzare il divieto ed entrò in porto. Nella manovra speronò una motovedetta della Guardia di Finanza.

Questa è la magistratura italiana. Non è un caso se tutte le ong puntano i porti sotto la giurisdizione del buon Patronaggio. Noto esponente delle toghe rosse.

La magistratura italiana deve essere rivoltata politicamente come un calzino.




7 pensieri su “PATRONAGGIO CHIEDE ARCHIVIAZIONE PER RACKETE: AVEVA IL DIRITTO DI SPERONARE MOTOVEDETTA ITALIANA”

  1. Sarebbe bellissimo, e giusto e democratico, rendere elettivo il Terzo potere dello Stato, ma dopo 30 anni stiamo ancora a disquisire sulla separazione delle carriere giudicanti ed inquirenti. Ed intanto, senza che ancora ci sia nemmeno una proposta di legge depositata, e senza che ha riforma così importante e fondamentale abbia un millesimo del can can mediatico che i luridi bastardi concedono al disegno Zan, la strangrande maggioranza dei magistrati con il solito sistema ha fatto e terminato le proprie carriere. E così continua per i nuovi virgulti che hanno superato i concorsi in magistratura più di recente.

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