La scusa di Patronaggio: “Rackete archiviata perché motovedetta non è nave da guerra”

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Carola Rackete non andrà a processo per resistenza a pubblico ufficiale e violenza contro una nave da guerra perché la motovedetta della Guardia di Finanza “non era una nave da guerra” come, invece, prevede il reato inserito all’articolo 1.100 del Codice della Navigazione. Eccolo, nero su bianco, come apprende l’Adnkronos, il motivo per quale la trafficante umanitaria tedesca, che nel giugno di due anni venne arrestata e poi scarcerata, non andrà alla sbarra.

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“Ci siamo adeguati alle indicazioni della Corte di Cassazione che aveva confermato l’annullamento dell’arresto. Pur avendo qualche perplessità sul bilanciamento dei beni giuridici in gioco”. Lo ha detto all’Adnkronos il Procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, commentando la decisione della gip di Agrigento Alessandra Vella di archiviare l’indagine di Carola Rackete, la comandante della Sea Watch accusata di resistenza dopo avere forzato un blocco navale nel giugno del 2019. La Procura ha chiesto l’archiviazione per Rackete, che la gip, la vera responsabile di questo scempio, ha accolto.

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Come ha spiegato diverse volte l’ammiraglio De Felice, e tanti altri meno illustri, è una cretinata: la motovedetta è una nave da guerra:

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4 pensieri su “La scusa di Patronaggio: “Rackete archiviata perché motovedetta non è nave da guerra””

  1. ma come, questa cretina ha cercato di speronare e affondare con 5 militari a bordo, quindi tentato omicidio, e questo magistratunculo la lascia andare libera? la magistratura deve essere totalmente riformata licenziando la gran parte di magistrati che non fanno il loro mestiere ma bensì i politici

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