COLPO DI STATO DELLA MAGISTRATURA: ONG HANNO LICENZA DI UCCIDERE MILITARI ITALIANI

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Dopo lo speronamento ormai famoso, Carola Rackete era stata tratta agli arresti domiciliari. Dopo i primi interrogatori ad Agrigento, la misura era stata confermata. Ma ai primi di luglio il Gip della città siciliana, Alessandra Vella, ha revocato tutto. Secondo il giudice, la ragazza tedesca ha agito in stato di necessità.

La procura di Agrigento aveva promosso contro quella decisione un ricorso in Cassazione.

La Cassazione poi, nel febbraio 2020, ha dato ragione al Gip di Agrigento. Anche in quella sentenza si è parlato di “stato di necessità”. La procura siciliana dal canto suo aveva chiesto e ottenuto sei mesi di proroga per le indagini.

Nelle scorse ore il preludio alla parola fine: la procura ha chiesto l’archiviazione per Carola Rackete. Una richiesta accettata sempre nella mattinata di questo mercoledì. La ragazza tedesca, pur avendo messo in pericolo la vita di militari e migranti, non subirà alcun processo: “I pm dicono che Carola Rackete non va processata? Lascio giudicare loro – è stato il primo commento dell’ex ministro Matteo Salvini – Dico solo che nel 2019, alla data di oggi, sbarcarono 1.200 clandestini. Adesso siamo a quasi 14mila”.

Siamo ormai oltre ogni delirio.

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In una sorta di cosa a tre, la procura, che in teoria rappresenterebbe l’accusa, ha chiesto l’archiviazione per lo speronamento di Rackete e il giudice per le indagini preliminari, un altro volto noto tra le toghe rosse insieme a Patronaggio, ha accolto. Tutto in famiglia.

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Quello che sfugge ad alcuni, però, è che siamo in presenza di un colpo di stato della magistratura. Sì, perché abbiamo un potere dello Stato, che dovrebbe limitarsi a giudicare, che invece si arroga il diritto di aprire i porti italiani a chiunque sia in “stato di necessità”.

Badate bene, il fatto che sulla motovedetta italiana non sia morto nessuno è un dettaglio dal punto di vista giuridico, se anche fosse accaduto, Rackete, secondo questi magistrati, non avrebbe commesso alcun reato, perché “in stato di necessità”. Tradotto: se un trafficante umanitario tedesco si sente in ‘stato di necessità’ e un italiano ne impedisce l’ingresso, e non si fa da parte, l’italiano può essere ucciso come ‘effetto collaterale’. Questo dice, chiaramente, la decisione.

Ricordiamo cosa avvenne: una nave battente bandiera tedesca di una organizzazione di trafficanti umanitari tedeschi prelevò alcune decine di clandestini in acque libiche e dopo il rifiuto di portarli in qualunque altro posto, decise che l’unico porto ‘sicuro’ era un porto italiano.

Il blocco. E poi l’attacco. Con a bordo parlamentari del Pd: mai dimenticare chi è all’origine di tutto.

Ora, un paio di magistrati si ergono sopra gli eletti dal popolo e decidono che le navi straniere hanno diritto di entrare in acque italiane come e quando vogliono. Inutile descrivere gli effetti di una tale sciagurata sentenza e quanto sia eversiva dal punto di vista del diritto del mare e rispetto alla sovranità nazionale.

E poi, visto che speronare una nave da guerra italiana è stata la conseguenza, e che secondo queste due toghe non sarebbe reato, significa che da oggi chiunque potrà fare qualunque cosa ai nostri militari che dovessero difendere la nostra sovranità.

E’, chiaramente, una decisione eversiva che spoglia l’Italia della propria sovranità. E che lo fa con una decisione e non con un voto di un organo eletto dal popolo.

Quindi è un colpo di stato. Perché dei non eletti decidono di spalancare i porti.

L’obiettivo di questo grumo di potere, rivelato dall’affaire Palamara, che comprende settori della politica, dei media e della magistratura è ormai chiaro: distruggere l’identità italiana con ogni mezzo.

Con ogni mezzo dobbiamo difenderla.




13 pensieri su “COLPO DI STATO DELLA MAGISTRATURA: ONG HANNO LICENZA DI UCCIDERE MILITARI ITALIANI”

  1. Sarebbe bellissimo, e giusto e democratico, rendere elettivo il Terzo potere dello Stato, ma dopo 30 anni stiamo ancora a disquisire sulla separazione delle carriere giudicanti ed inquirenti. Ed intanto, senza che ancora ci sia nemmeno una proposta di legge depositata, e senza che ha riforma così importante e fondamentale abbia un millesimo del can can mediatico che i luridi bastardi concedono al disegno Zan, la strangrande maggioranza dei magistrati con il solito sistema ha fatto e terminato le proprie carriere. E così continua per i nuovi virgulti che hanno superato i concorsi in magistratura più di recente.

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