SPAGNA INVASA IN POCHE ORE DA 8.000 AFRICANI: 5.000 GIA’ RIMANDATI IN MAROCCO, NOI NON POSSIAMO RIMANDARLI IN TUNISIA

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Hanno assaltato l’enclave spagnola di Ceuta, nel Nordafrica per loro porta di accesso all’Europa. E l’hanno invasa: ottomila in poche ore. Come se un’intera cittadina italiana di piccole dimensioni si fosse trasferita da un’altra parte in poche ore. E dicono che non è in corso un’invasione.

Provenienti dal Marocco hanno scavalcato la barriera in massa cogliendo di sorpresa la sicurezza. Un vero e proprio attacco in stile militare.

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La notizia, documentata dalle immagini, è stata resa nota dal ministro per l’inclusione, la sicurezza sociale e la migrazione, José Luis Escrivá, che ha annunciato rimpatri già effettuati “a un ritmo significativo” considerando che gli accordi con il Paese in materia di migrazione “sono molto chiari”. Già, quando hai un ministro alla ‘inclusione’, ti poni a novanta gradi verso l’invasione.

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Degli 8.000 migranti che sono arrivati a Ceuta da ieri, circa la metà sono però già stati rimpatriati in Marocco. In 86 sono riusciti ad entrare a Melilla.

Il premier spagnolo Pedro Sanchez, accompagnato dal ministro dell’Interno Fernando Grande-Marlaska, è arrivato a Melilla, enclave spagnola in Marocco, per una visita d’urgenza, mentre il paese iberico affronta una crisi migratoria senza precedenti lungo i confini con quello nordafricano:

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Esercito schierato Unità dell’esercito spagnolo sono state schierate su parte delle spiagge dell’enclave di Ceuta per frenare gli arrivi in massa di migranti dal Marocco: lo si apprende dalle immagini diffuse da vari media iberici. “In questo momento l’entrata dei migranti sembra sotto controllo”, ha detto in un’intervista alla radio Cadena Ser il presidente di Ceuta, Juan Jesús Vivas. Le immagini dei media mostravano decine di persone raggruppate sul lato marocchino della frontiera. Secondo le informazioni in arrivo dalla zona, la gendarmeria marocchina non sta intervenendo per fermare i migranti prima che tentino la traversata. Questo episodio si verifica mentre la Spagna e il Marocco affrontano tensioni diplomatiche dopo che Brahim Gali, leader del movimento per l’indipendenza del Frente Polisario, è stato ricoverato in un ospedale spagnolo. Arancha González, ministra degli Esteri iberica, ha escluso che i due fatti siano legati tra loro, secondo l’agenzia di stampa Efe. Il ministero degli Esteri spagnolo ha convocato l’ambasciatore del Marocco in Spagna, Karima Benyaich. Rabat convoca ambasciatrice a Madrid Il governo del Marocco ha richiamato per consultazioni la sua ambasciatrice a Madrid, Karima Benyaich, poco dopo che era stata convocata dal ministero degli Esteri spagnolo. Fonti diplomatiche marocchine dicono di non conoscere al momento ulteriori dettagli su questo richiamo per consultazioni che innalza la tensione nelle relazioni tra Rabat e Madrid a livelli che non si vedevano da un decennio.

Abbiamo appaltato la difesa dei nostri confini a Stati stranieri. E loro usano gli immigrati come arma di ricatto per condizionare la nostra politica estera e ottenere più soldi. Ovviamente, tutto questo non avverrebbe se i militari europei sparassero agli invasori, ma non si può fare, e allora dobbiamo vivere sotto ricatto. Sparare o sparire?




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