“Sangue e suolo è razzismo”, presto per la sinistra sarà reato essere italiani veri

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Presto non essere di sangue misto sarà reato nel mondo di Fratoianni. Che passa più tempo sulle navi ong che in Parlamento. Ed è meglio così.

L’interprete della lamentatio di circostanza è stato stavolta Nicola Fratoianni, che ha deciso di fondare la sua interrogazione sulle solidissime basi di una scorsa distratta a Wikipedia. Qui il parlamentare di Sinistra italiana ha scoperto che due delle parole usate da Cpi per presentare l’evento del 29 maggio, e cioè «sangue e suolo», furono usate anche nella Germania tra il 1933 e il 1945. Apriti cielo: «“Sangue e suolo” è la traduzione italiana di “Blut und Boden” che fu di fatto il fondamento “ideale” della Shoah: il sangue del popolo tedesco che non poteva e non doveva essere “infettato” da razze inferiori. Questa espressione ricorreva spesso nella propaganda nazista, nei discorsi pubblici di Hitler, Himmler e Goebbels». Addirittura. Fratoianni sembra non sapere che i termini sangue e suolo esistevano già in italiano, prima che qualcuno li traducesse dal tedesco e persino prima del nazismo, guarda un po’.

Fratoianni. Sangue e suolo sono valori tra loro inscindibili. Sono l’unica cosa che conta. Da sempre. Molto prima di Adolfo.

I padri della Patria, secondo i canoni mediatici odierni, erano dei ‘razzisti’. O forse, più semplicemente, sono i canoni mediatici odierni ad essere stati pervertiti, con la sovversione della natura, piegata ad un manipolo di fanatici ai propri loschi interessi economici ed elettorali. Creare un nuovo elettorato e un esercito di riserva dal quale attingere all’infinito.

Perché i patrioti del Risorgimento sapevano che doveva essere fatta l’Italia, ma che gli italiani, in quanto popolo, c’erano già. L’etnia italiana, fatta di sangue e cultura, c’ere da secoli. Dall’epoca di Augusto. Le andava dato uno Stato.

Il luogo dove erano nati li aveva plasmati, nei millenni. Non sei medico solo perché nasci in ospedale.

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Per Mazzini, vale una concezione della nazione imperniata su di “una appartenenza ascrittiva (oggettiva, che prescinde dalla scelta del singolo individuo); l’essenza biologica che connota l’appartenenza ad una stessa comunità (la medesima fisionomia); i caratteri culturali (la lingua) e naturali (il suolo) che le sono propri”. Con termini moderni: sangue, lingua e terra fanno una nazionale. Non il casuale luogo dove nasci.

E non è solo Mazzini.

Da Manzoni (“una [l’Italia] d’arme, di lingua, d’altare /Di memorie, di sangue e di cor”), a Gioberti (“v’ha bensì un’Italia e una stirpe italiana congiunta di sangue, di religione, di lingua scritta ed illustre”) fino a Francesco De Sanctis (“saremo una nazione di ventisei milioni di uomini, una di lingua, di religione, di memorie, di coltura, d’ingegno e di tipo”) e Cavour (“una [l’Italia] la rendono la stirpe, la lingua, la religione, le memorie degli strazi sopportati e le speranze dell’intiero riscatto”).

Terra. Sangue. Cultura. Sono elementi inscindibili. L’idea che li sottende non è negoziabile. Non è mutabile per legge.

Quando si discusse in parlamento le norme sulla cittadinanza, un altro patriota, Stanislao Mancini disse: “l’uomo nasce membro di una famiglia, e la nazione essendo un aggregato di famiglie, egli è cittadino di quella nazione a cui appartengono il padre suo, la sua famiglia. Il luogo dove si nasce, quello dove si ha domicilio o dimora, non hanno valore né significato. E sia lode al novello Codice, il quale ha reso omaggio a questo grande principio pronunciando essere italiano chi nasce, in qualunque luogo, da padre italiano, cioè di famiglia italiana”.

Perché ‘chi sei’ non dipende da una tua scelta. E’ una realtà oggettiva. Esattamente come l’essere maschio o femmina. Anche questo concetto sotto l’attacco dell’entropia moderna. Perché vogliono l’uomo senza identità. Il suddito perfetto.

Lo ius soli è la morte della Patria, la negazione della nostra Identità e un insulto alla memoria di chi ha lottato per la libertà e l’indipendenza dell’Italia.
 Cavour parla inequivocabilmente di STIRPE... (così come Gioberti parlava di Stirpe e Sangue)… e anche di RELIGIONE (Cristiana)
Questo come promemoria per gli islamofili (tra i più accaniti sostenitori dello IUS SOLI) e per coloro che negano le Radici Cristiane dell’Italia.
(Ovviamente con “radici cristiane” non mi riferisco alla melassa globalista post-marxista bergogliana).
Al confronto di quel Senato di Patrioti e galantuomini, chi oggi è al Quirinale è una grottesca parodia.
Oggi, Cavour e Mazzini sarebbero i primi a guidare la rivolta dei cittadini e a chiedere l’immediata uscita dall’Unione Europa. Nemico della patria. Contro chi, tra noi, è asservito allo Straniero.

E sarebbero i primi ad essere convocati dalla Commissione Segre su suggerimento di Fratoianni. E qualcosa ci dice che non amassero nemmeno i figli di Zan.




2 pensieri su ““Sangue e suolo è razzismo”, presto per la sinistra sarà reato essere italiani veri”

  1. Il binomio Sangue e Suolo è quanto di più naturale possa esistere, ma chiaramente nell’epoca attuale fondata sul totale sovvertimento di ogni ordine morale e naturale delle cose, sulla normalizzazione delle anormalità, e sulla tolleranza rispetto a qualsiasi forma di perversione, è chiaro che un Fratoianni se ne esce con una stronzata simile. Sono i popoli che fanno le nazioni, non il contrario, altrimenti i Franchi non avrebbero dato il nome alla Francia, i Germani alla Germania, i Belgi al Belgio, gli Angli all’Inghilterra, gli Scoti alla Scozia, i Greci alla Grecia, ecc. ecc.

    Purtroppo, quando si incrociano fattori come ignoranza e fanatismo ecco che assistiamo a questi deliri. Il Sessantotto aprendo le scuole e le facoltà universitarie a cani e porci ha sottratto troppe braccia all’agricoltura, all’artigianato e all’industria, e tanti asini ignorantoni occupano posti nell’ambito dell’amministrazione pubblica e della politica. E Fratoianni, come tanti altri politici contemporanei, ne è un esempio importante.

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