Vietato il «signori e signore» sui treni: offende i ‘non binari’ LGBT

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Ha fatto molto discutere in Gran Bretagna il caso della “London North Eastern Railway”, compagnia ferroviaria di proprietà del Dipartimento per i trasporti. Qualche giorno fa un passeggero, Laurence Coles, si è lamentato perché il conducente del treno ha saluto con il solito "ladies and gentlemen".

Lui dice di «non essere binario», di non riconoscersi nel sesso maschile e nemmeno in quello femminile, e non ha dunque gradito quel benvenuto. «Buon pomeriggio, signore e signori, ragazzi e ragazze ..., quindi come persona non binaria questo annuncio non si applica effettivamente a me, quindi non ascolterò», ha protestato.

Ma la cosa più bizzarra, è che la compagnia ferroviaria LNER ha risposto con un tweet a Laurence - che 'casualmente' è anche rappresentante Lgbt dei diritti gay e transessuali per una filiale londinese del Partito laburista - chiedendo scusa: «i nostri conducenti - ha scritto - non dovrebbero usare questo linguaggio e ti ringraziamo per averlo portato alla nostra attenzione».

Un tempo i complessati venivano aiutati a sconfiggere i loro complessi, ora vengono assecondati. P

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Fortunatamente la maggioranza delle persone è ancora sana di mente e in tanti hanno accusato la compagnia di essere «ridicola» assecondando certe evidenti sciocchezze.

E come dovrà dire d’ora in avanti il conducente: signori, signore e Laurence?, ha scherzato qualcuno.

La giornalista Julia Hartley-Brewer di talkRADIO ha detto: «Smettetela di assecondare queste sciocchezze. Il conducente non ha detto niente di sbagliato. La lamentela di Laurence è ridicola. Nessuno è stato escluso o discriminato. Fai semplicemente il tuo lavoro di far andare i treni in orario». L’editorialista Paul Embery ha aggiunto: «Assolutamente ridicolo».

Ma la compagnia è ormai decisa a cancellare il saluto che offende Lourence.

Con il ddl Zan, in Italia accadrà lo stesso, perché ognuno potrà identificarsi a seconda della propria bizzarria mentale del momento. E chi non dovesse a sua volta far lo stesso, magari rifiutandosi di identificare un uomo vestito da donna come una donna, potrebbe anche finire in galera.




Un pensiero su “Vietato il «signori e signore» sui treni: offende i ‘non binari’ LGBT”

  1. “E chi non dovesse a sua volta far lo stesso, magari rifiutandosi di identificare un uomo vestito da donna come una donna, potrebbe anche finire in galera”.

    Esatto. Come nel caso dei profittatori che si spacciano per “accortosi d’essere donna” e si fanno trasferire nelle galere femminili (con ovvie conseguenze), anche in questo caso è assai facilmente prevedibile una marea di “accortisi della loro reale natura sessuale”, uscire fuori vestiti da pagliacci e pretendere di denunciare chi li sfotte, per fare tanti soldini (come del resto è accaduto in taluni notori casi di provocatori “trans” merikani). Nel caso, occorrerebbe che a sfotterli fossero centinaia di persone a capannella: così vediamo come le ffoo prenderanno le generalità di tutti… Ma siccome l’itaGliano è storicamente idiotico (da ìdios, greco, che significa “mi faccio i cazzi miei , quando mi conviene”…), sono evenienze che non si verificheranno mai.

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